Un’anima nomade, un cuore ferito ma pieno di gratitudine. Yari Carrisi, figlio di Al Bano e Romina Power, si è raccontato con sincerità e delicatezza ai microfoni di Verissimo, nel salotto di Silvia Toffanin, andato in onda sabato 5 aprile. Un’intervista intensa e intima, in cui ha ripercorso i momenti più significativi della sua vita: dai viaggi in India alla dolorosa sparizione della sorella Ylenia, passando per il rapporto complesso con i genitori, la musica e l’amore.
“Il mio primo viaggio? A un mese di vita. E non mi sono più fermato”
Yari Carrisi si definisce un viaggiatore nell’anima. Fin da piccolo ha sentito il bisogno di scappare dalla pressione mediatica legata alla sua famiglia:“Il mio primo viaggio l’ho fatto a un mese. Da allora non mi sono mai fermato. La nostra famiglia è sempre stata sotto i riflettori, tutti volevano sapere tutto. Così io ho deciso di allontanarmi e sono andato in India, lì ho ritrovato il mio equilibrio. Ci sono rimasto a lungo”. Un modo per ritrovare se stesso e guarire le ferite di una giovinezza vissuta sotto il peso del cognome Carrisi.
“Tra mamma e papà mi sono sentito come il fratello maggiore”
Nel raccontare il suo legame con Al Bano e Romina, Yari non nasconde quanto la loro separazione abbia segnato anche i figli: “Abbiamo vissuto come compagni di viaggio, ma dopo la loro separazione è cambiato tutto. È come se fossi diventato il fratello maggiore… o quasi il genitore di entrambi. Sarebbe stato tutto più semplice se non si fossero lasciati, perché stare in mezzo a due personalità così forti non è facile.”
“Mandato via da scuola per una minaccia di rapimento”
Yari ha anche raccontato un aneddoto forte: “Andavo a scuola in Puglia, poi mi mandarono in Svizzera in collegio perché c’era stata una minaccia di rapimento.” Una vita blindata per necessità. Ma proprio da quell’esperienza, dice, sono nate anche amicizie speciali, come quella con Emanuele Filiberto di Savoia, suo compagno di stanza. Dopo la Svizzera, Londra e poi la prestigiosa Berklee di Boston, a conferma della sua vocazione per la musica e l’arte.
“L’amore? Meglio tenerlo privato…”
Alla domanda di Silvia Toffanin sulla sua vita sentimentale, Yari non si sbilancia, ma lascia intendere qualcosa: “Ho capito che almeno l’amore conviene tenerlo privato. Al momento giusto, ti dirò tutto.” Una risposta che lascia spazio alla curiosità, ma conferma il suo bisogno di proteggere la sfera più intima.
Ylenia, un’assenza che ha cambiato tutto
La parte più toccante dell’intervista è quella dedicata a Ylenia Carrisi, la sorella scomparsa nel gennaio del 1994 a New Orleans. “Dopo la sparizione di Ylenia è stato bruttissimo. Per tanti anni ho pensato che fosse ancora viva, in giro da sola. Ma poi ho iniziato a farmene una ragione.” Yari ha condiviso un momento profondamente personale: “Una volta un’amica mi mandò la foto di un quadro che sembrava raffigurare Ylenia. Sono andato a vederlo, ma era stato dipinto negli anni ‘60… non poteva essere lei. L’ho cercata ovunque. Sono andato anche nel punto in cui si diceva che una ragazza si fosse lanciata nel fiume.” E ancora, in uno dei passaggi più intensi: “Un giorno stavo ascoltando un brano e ho avuto la sensazione che Ylenia mi stesse parlando… mi chiedeva scusa per tutto il casino che aveva causato.”
“Cerco di continuare ciò che lei aveva iniziato”
Yari racconta di come la scomparsa della sorella abbia cambiato la vita di tutta la famiglia. “Mamma la cerca ancora. Lei è sempre stata avventurosa, potrebbe essere ovunque.”Quanto alle parole di Al Bano, che un tempo aveva ipotizzato che Ylenia sarebbe tornata se lui e Romina si fossero separati, Yari risponde con ironia e affetto: “Mio padre ogni tanto dice frasi che servirebbe uno psicologo per capirle. Ma non credo sia così. Io vado avanti continuando quello che lei aveva iniziato: arte, musica, creatività.”
Un’anima libera, tra dolore e bellezza
Yari Carrisi si racconta con disarmante autenticità: lontano dalle luci della ribalta, vicino alle emozioni vere. La sua è la storia di un figlio d’arte che ha deciso di trovare la sua voce, di vivere seguendo la bussola del cuore, tra spiritualità, arte e viaggi. “Non ho mai smesso di cercare. Me stesso, Ylenia, la musica… ma anche la pace.”