Dagli Stati Uniti arriva una notizia che, se confermata, potrebbe riaprire uno dei casi di scomparsa più misteriosi degli ultimi decenni. Ylenia Carrisi , figlia di Al Bano Carrisi e Romina Power, sarebbe ancora viva. Scomparsa nel lontano 1994 , la giovane, oggi una donna adulta, potrebbe trovarsi in un convento greco-ortodosso a Phoenix, in Arizona , nel monastero di Sant’Anthony’s.
A rilanciare questa ipotesi è stata Casia Chayenne , una medium tedesca di Amburgo, la quale sostiene di avere informazioni che collegherebbero Ylenia a quel luogo. Tuttavia, le sue affermazioni non rappresentano una novità assoluta: già in passato, infatti, questa teoria era stata avanzata da Frank Crescentini , un detective italo-americano, che aveva raccolto le sue indagini in un libro mai pubblicato. Se da un lato la notizia ha riacceso la speranza di coloro che non hanno mai smesso di credere che Ylenia sia ancora viva, dall’altro ha scatenato polemiche e reazioni forti, soprattutto da parte della sua famiglia.
Le indagini ed i misteri del convento
Uno dei principali ostacoli a questa ipotesi è rappresentato dalla riservatezza del monastero , che non facilita le ricerche da parte delle autorità. Essendo un luogo di culto e di raccoglimento, il convento non divulga informazioni sui suoi ospiti, né tiene registri facilmente accessibili. Inoltre, non esistendo alcuna accusa penale nei confronti di Ylenia, la polizia non ha strumenti legali per forzare l’accesso ai registri o condurre perquisizioni.
Tuttavia, un dettaglio ha insospettito gli investigatori: secondo Frate Samuel , un centralinista del convento, pochi giorni dopo una telefonata della polizia americana, una donna che da anni lavorava nei giardini del monastero ha lasciato il luogo in tutta fretta. Era visibilmente agitata e avrebbe dichiarato di volersi recare in Asia , senza però fornire spiegazioni. Questa coincidenza ha alimentato ulteriori dubbi: si trattava davvero di Ylenia? Se sì, perché avrebbe deciso di fuggire proprio in quel momento? Da chi o da cosa scappava?
A occuparsi del caso è la detective della squadra omicidi del Dipartimento di Polizia di New Orleans, Gwen Guggenheim , che però mantiene il massimo riserbo:
“Abbiamo nuovi indizi su dove potrebbe trovarsi Ylenia, ma non possiamo rivelare ulteriori dettagli in questa fase dell’indagine.” Le parole del detective non confermano né smentiscono le ipotesi circolate negli ultimi giorni, lasciando il caso ancora avvolto nel mistero.
La reazione di Al Bano: rabbia e indignazione
Se l’ipotesi della sopravvivenza di Ylenia ha riacceso le speranze di alcuni, ha invece suscitato rabbia e indignazione nel padre, Al Bano Carrisi . Il celebre cantante ha espresso il suo netto dissenso nei confronti di queste voci, definendole delle speculazioni vergognose . “La notizia secondo la quale mia figlia si troverebbe in Arizona è una bufala maledetta, una vergognosa speculazione senza mezza verità.”
Al Bano si è scagliato duramente contro il settimanale tedesco Freizeit Revue , che ha diffuso l’indiscrezione e pubblicato una ricostruzione al computer dell’aspetto attuale di Ylenia. Il cantante ha accusato la stampa tedesca di diffondere false speranze e notizie private di fondamento , solo per vendere più copie:
“I settimanali tedeschi sono i peggiori. Inventano di tutto, parlano di scavi, di tombe, si venderebbero l’anima pur di fare notizia. Lo stesso è accaduto con una televisione spagnola, alla quale ho fatto causa.” Al Bano, nel 2014 , ha chiesto e ottenuto la dichiarazione di morte presunta di Ylenia , un atto doloroso ma necessario per mettere fine a decenni di speculazioni. Tuttavia, Romina Power non ha mai smesso di credere che la figlia potesse essere ancora viva , e ha sempre rifiutato l’idea della sua scomparsa.
Un mistero senza fine
A quasi 30 anni dalla scomparsa di Ylenia Carrisi , il caso continua a far discutere, tra ipotesi, avvistamenti e misteri irrisolti .L’idea che Ylenia possa aver scelto una vita di isolamento spirituale in un convento è affascinante ma difficile da verificare , e senza dimostrarsi concreta, rimane solo una delle tante congetture. L’unica certezza è che il dolore per la sua scomparsa non si è mai affievolito, e che ogni nuova teoria riapre una ferita mai del tutto rimarginata. Il caso resterà aperto fino a quando non emergeranno si riveleranno definitivi, e intanto, il mistero di Ylenia Carrisi continua a vivere nell’immaginario collettivo, alimentato da speranze, dubbi e speculazioni.