Un grave lutto ha scosso Mediaset e in particolare il Re e la Regina di Canale 5, Maurizio Costanzo e Maria de Filippi. Ad essere deceduto è infatti Paolo Pietrangeli, lo scrittore, cantautore, autore e regista morto all’età di 76 anni. Sua la firma dietro canzoni di protesta quali Contessa, ma anche alla regia di programmi di vastissimo successo quali il Maurizio Costanzo Show e C’è Posta per Te e Amici di Maria De Filippi.
Paolo Pietrangeli: una vita spesa fra musica di lotta e scrittura per cinema e televisione
Paolo Pietrangeli è nato il 29 aprile del 1945 a Roma, immergendosi sin da subito nel filone della musica di protesta, con canzoni come Contessa e Valle Giulia, entrambi diventati inni dei movimenti giovanili del ’68. Negli anni Settanta, Pietrangeli si presta poi al cinema, collaborando con Luchino Visconti in Morte a Venezia e arrivando a lavorare anche con Federico Fellini in Roma.
Nel ’74 ha preso parte, insieme a Paul Morrissey, alla realizzazione dei lungometraggi Flesh for Frankenstein e Blood for Dracula mentre, sempre nello stesso anno, arriva la sua prima fatica come regista, Bianco e Nero, a cui fanno seguito Porci con le ali e I Giorni cantati. Negli anni Ottanta si dedica infine alla regia televisiva, realizzando programmi come come il Maurizio Costanzo Show e C’è Posta per Te di Maria De Filippi, ma anche Amici. ( continua dopo la foto)
Il ricordo di Costanzo e Maria de Filippi
Il marito di Maria de Filippi accompagnerà probabilmente anche il feretro di Pietrangeli, scomparso a 76 anni nella sua Roma dove aveva sempre vissuto e dove nella seconda parte della sua vita era diventato acclamato regista di Mediaset, lavorando prima con Maurizio Costanzo, colonna in regia del suo talk show e poi con Maria De Filippi. E il conduttore l’ha ricordato con parole molte sentite:«Più di vent’anni insieme al Maurizio Costanzo Show, poi una fiction che si chiamava `Orazio´ e c’era ugualmente lui. Va via un pezzo di vita. Mi rimarrà lo sguardo sornione e spiritoso e quel senso di tranquillità che mi dava quando stava in regia». Un ricordo condiviso con la moglie Maria de Filippi.
In regia con Maria De Filippi
Poi era venuto il tempo del cinema. Nel 1974 aveva debutta come regista con un documentario di forte impatto politico: «Bianco e Nero», un viaggio nel mondo del neofascismo e una denuncia delle collusioni tra una parte dello Stato e settori eversivi dell’estrema destra. Nel 1977 avrebbero diretto«Porci con le ali», tratto dal celebre libello generazionale di Lidia Ravera. Nel 1980 sarebbe tornato alla regia per «I giorni cantati», con un Francesco Guccini interprete. E poi sarebbe cominciata la stagione della tv commerciale, con una virata professionale, anche se non avrebbe mai nascosto i suoi sentimenti. Sempre a sinistra.
A chi gli chiedeva della distanza tra Mao-Tse Tung e Amici di Maria de Filippi rispondeva: «La passione è una cosa e il lavoro un’altra, non potevo certo campare con quelle canzoni e da subito avevo scelto di puntare sulla regia: già cinquant’anni fa passavo la settimana come aiuto-regista di film più o meno degni, poi il sabato e la domenica cantavo. La dicotomia quindi c’è in me fin dagli esordi, però ho sempre dato tutto al mio lavoro. Anche se alcune ragioni di certi programmi televisivi le confesso che ancora non le trovo».
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