Tragedia in ospedale: Muore infermiere di 49 anni. Qualche giorno fa era morto un collega di 45
Un infermiere del 118, noto nel suo ambiente, E.Q., di 49 anni, è stato trovato morto questa mattina dal personale della portineria degli uffici sanitari di via Farneto alle ore 7:00. Lo rende noto Asuits con un comunicato. L’infermiere è ricordato come una colonna storica del 118, esperto di maxi emergenze, uomo da tempo sofferente.
Infermiere muore a Trieste L’infermiere di 49 anni lascia la madre e la sorella. “L’Azienda è vicina ai familiari in questo doloroso momento” conclude la nota. La notizia è in aggiornamento. Solo pochi giorni fa era morto un altro infermiere del pronto soccorso di Massa.
Muore a 45 anni per un malore infermiere padre di tre figli
Lavorava al Pronto Soccorso, si era sentito male a fine turno e si era fatto un elettrocardiogramma: a casa si è messo a letto, la mattina la moglie lo ha trovato morto
MASSA. È morto per un malore a 45 anni. Se ne è andato in poche ore Roberto Angelotti, infermiere padre di tre figli. La moglie lo ha trovato a letto ieri mattina. Era tornata a casa per fargli un saluto, per accertarsi che stesse bene: il suo cuore aveva smesso di battere.
I soccorsi sono stati inutili. Per il marito non c’era più nulla da fare. All’inizio della settimana, presso l’ospedale di Pisa, verrà effettuata l’autopsia su quello che, ad oggi, sembra un decesso difficile da spiegare. Soprattutto per la famiglia e gli amici.
Roberto non si sentiva bene. E così, giovedì finito il turno di lavoro, come infermiere al Pronto Soccorso di Massa, ha deciso di farsi fare un elettrocardiogramma. Non sono state riscontrate anomalie e così Roberto Angelotti, 45 anni, sposato e padre di tre figli, è tornato a casa e si è messo a letto. La moglie, infermiera anche lei all’ospedale di Massa, ha notato un po’ di stanchezza: sembrava reduce da una giornata di lavoro più pesante delle altre. Nessuna altro segnale di allarme, il marito Roberto era sembrato solo meno in forma del solito. Nulla di più preoccupante.
E così quando la mattina la moglie si è alzata, lo ha lasciato dormire ancora un po’. Quando è tornata a casa è salita a vedere come stava: ha trovato il marito ancora a letto ormai privo di vita.
Sono davvero tanti i messaggi di dolore. Scrive Laura: «Che si può dire di te padre speciale,un marito fantastico, un amico unico, avevi sempre un sorriso per tutti con il tuo “e va bè, oh fanti” quanto ci facevi ridere in tirocinio. Ti sei dato agli altri sempre sempre, questo è il ricordo più bello non ti stancavi mai te e le tue barzellette. Come faranno gli amici, i fratelli del Pronto soccorso. Non ci sei più e fa male. Fa male a chi resta sarà dura. Ciao Roberto».