Una studentessa di 18 anni è tragicamente morta cadendo dal decimo piano di un ostello mentre tentava di farsi un selfie. Viktoria Grinkevich, domenica notte era nella capitale lituana, Vilnius quando, dopo essere rientrata, stava tentando di farsi una foto con lo sfondo della città alle spalle.
Gli amici hanno raccontato che è inciampata in uno sgabello, ha tentato di tenersi al corrimano del balcone, ma non ci è riuscita ed è volata giù. Un’ambulanza è arrivata rapidamente sulla scena e i paramedici hanno cercato per oltre un’ora di salvarla, ma non ci sono riusciti.
Viktoria era una studentessa del secondo anno, si stava specializzando in comunicazione presso l’Università europea di Vilnius. I professori dell’ateneo sconvolti per quanto accaduto, hanno detto: «Studenti, insegnanti e tutti i membri della comunità sono scioccati da questa tragedia».
Selfie estremi, 259 vittime in 6 anni: 7 su 10 hanno meno di 30 anni
uanto vale una foto? Quanto rischiare per testimoniare con un autoscatto un’impresa più o meno eccezionale? Negli ultimi sei anni le pagine di cronaca si sono riempite dei racconti di tragedie che hanno per protagonisti vittime rimaste uccise nel tentativo di scattarsi un selfie per il gusto di sperimentare un’esperienza estrema e il piacere di rendere pubblica l’immagine di sé attraverso i Social, in cerca di approvazione e ammirazione.
I numeri sono impressionanti e come riportato nel Rapporto Italia 2019 dell’Eurispes, rappresentano un problema globale: in 6 anni, tra l’ottobre 2011 e novembre 2017, nel mondo, sono state 259 le vittime rimaste uccise nel tentativo di fotografarsi in un luogo o una circostanza audace.
A destare particolare scalpore sono le 41 persone morte cadendo da palazzi, montagne o scogliere, ma sono circa una decina anche i morti come conseguenza di attacchi da parte di animali selvatici con cui avevano cercato di immortalarsi. Una moda decisamente pericolosa anche quella di sfidare la propria prontezza di riflessi stendendosi sulle rotaie del treno aspettando l’arrivo del convoglio per scansarsi all’ultimo secondo.
Secondo i dati raccolti dall’istituto di ricerca in particolare, 70 persone sono annegate, 48 persone sono rimaste bruciate, 16 fulminate da scariche elettriche, 11 colpiti da arma da fuoco, 51 sono rimaste vittime di incidenti legati a mezzi di trasporto.
La fascia d’età con la più alta incidenza è quella compresa tra i 20 e i 29 anni con 106 vittime, seguita dai più giovani 10-19enni (76 vittime): queste due fasce d’età rappresentano il 70,3% del totale dei morti a causa di un selfie. Altre 20 vittime si contano nella fascia tra i 30 e i 39 anni, 2 tra i 50 e i 59 anni e 3 persone tra i 60 e i 69 anni. Delle 259 vittime, 153 sono uomini, 106 sono donne.