Terrore sul Bus, I veri eroi di cui nessuno parla: I docenti. Ecco come hanno evitato la strage
Molto si è parlato della tentata strage del bus di ragazzini e docenti in gita messo a fuoco da un senegalese, ma nessuno ha mensionato i veri eroi della vicenda, gli insegnanti che accompagnavano i ragazzi. Nonostante le minacce e l’obbligo di legare tutti gli alunni, La docente ha però legato i polsi solo di 4-5 ragazzi con delle fascette di plastica in modo molto blando, dando loro la possibilità di slegarsi facilmente. Inoltre a chiamare i soccorsi sono stati propri i docenti: “Abbiamo sentito le voci concitate dei ragazzi e in quel momento abbiamo capito che stava succedendo qualcosa“: è il racconto fatto dagli insegnanti della scuola media Vailati di Crema che, in allarme perché l’autobus stava tardando a rientrare dalla palestra, hanno chiamato una delle insegnanti che era a bordo del mezzo. Dall’istituto hanno quindi chiamato subito le forze dell’ordine che sono intervenute. Infine sono stati i docenti presenti ad accertarsi che tutti gli alunni fossero usciti e sono stati gli ultimi a lasciare il bus prima che prendesse fuoco.
Una storia fatta di piccoli eroi che sono riusciti a evitare la strage ma che nessuno elogia adeguatamente
Il Racconto dei ragazzi
“Ci ha ammanettati e ci minacciava. Diceva che se ci muovevamo, versava la benzina e accendeva il fuoco. Continuava a dire che le persone in Africa muoiono e la colpa è di Di Maio e di Salvini. Poi i carabinieri ci hanno salvati”. È il drammatico racconto di una ragazzina di 12 anni che era a bordo del bus di Autoguidovie sequestrato e poi dato alle fiamme dall’autista 47enne di origine senegalese Ousseynou Sy a Crema sulla statale Paullese.
Simile il racconto di una sua compagna di classe: “Ci ha preso i telefoni ma un compagno è riuscito a tenerlo – ha raccontato -. Eravamo ammanettati con le fascette da elettricista. Ci diceva che non succederà niente e ogni volta minacciava di versare la benzina“, ha spiegato uscendo dalla palestra dell’Istituto Margherita Hack di San Donato, dove sono stati portati per essere visitati dai soccorritori. La zia di un’altra delle alunne che erano sul bus ha raccontato che la nipote le ha riferito “che il sequestratore ha detto agli insegnanti di legare i bambini, ha sequestrato tutti i telefoni“. “Ha detto anche che voleva andare a Linate“, ha confermato la donna. “Ora i bambini – ha concluso – sono più tranquilli di noi”.
“Eravamo tutti molto spaventati perché l’autista ha vuotato le taniche di benzina per terra, ci ha legato tutti e ha sequestrato i telefoni in modo che non chiamassimo la polizia. Uno dei telefoni, di un mio compagno, è caduto a terra. Allora mi sono tolto le ‘manette’, facendomi anche un po’ male, e sono andato a raccoglierlo e abbiamo chiamato i carabinieri e la polizia”, ha raccontato un altro ragazzo in un’intervista a Repubblica.
Secondo quanto riferito dai Carabinieri, i ragazzi all’interno del bus sequestrato sarebbero stati legati da un’insegnante su ordine di Ousseynou Sy. La docente ha però legato i polsi solo di 4-5 ragazzi con delle fascette di plastica in modo molto blando, dando loro la possibilità di slegarsi facilmente. “Abbiamo sentito le voci concitate dei ragazzi e in quel momento abbiamo capito che stava succedendo qualcosa“: è il racconto fatto dagli insegnanti della scuola media Vailati di Crema che, in allarme perché l’autobus stava tardando a rientrare dalla palestra, hanno chiamato una delle insegnanti che era a bordo del mezzo. Dall’istituto hanno quindi chiamato subito le forze dell’ordine che sono intervenute.”
Ousseynou Sy lo conoscevamo” ha spiegato uno degli insegnanti che era con i ragazzi e che ora si trova con loro all’istituto comprensivo Margherita Hack di San Donato. Non era quindi la prima volta che guidava un autobus con a bordo gli studenti. “Voleva arrivare sulla pista di Linate” ha aggiunto.
“Ora lo abbiamo visto che sta giocando e sta bene siamo tranquilli”, dicono i genitori di uno dei 12enni che era a bordo del bus. “La nostra scuola ci ha chiamati dicendo che era stato sequestrato il pulmino, in modo vago, ma ci hanno rassicurati subito e hanno detto che i ragazzi stavano tutti bene”, ha aggiunto il padre davanti alla palestra a San Donato dove sono stati portati i bambini. La coppia non conosceva personalmente Sy, ma “probabilmente era il solito autista che li accompagnava in palestra per educazione fisica“, hanno aggiunto i genitori.
“Ero presente personalmente sulla Sp415, a pochi metri dall’incendio al bus appiccato da Ousseynou Sy. Ho visto i ragazzini abbracciarsi tra di loro e piangere, ho visto le fiamme alte e il fumo denso. Era uno scenario apocalittico”, ha raccontato il consigliere regionale Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Pirelli. della Lombardia, che per caso si è trovato a transitare nel luogo dove è accaduto il fatto.