A Stasera Italia non fa rimpiangere Barbara Palombelli e ha dato una sua impronta distintiva, a Controcorrente ha creato da zero un talk per l’estate di Rete 4 e dal 7 settembre debutterà su Italia 1 nel nuovo format Buoni o Cattivi. La giornalista Veronica Gentili, l’astro nascente di Mediaset, si racconta a Libero.
Il talk show, la gestione dei temi e degli ospiti, urla comprese. La nuova esperienza a Mediaset
«Il talk show è un genere che dipende dalla sensibilità del conduttore, dal clima che si riesce a creare in studio e, non ultimo, dal lavoro di preparazione che si fa a monte con gli autori. I temi infatti sono imposti dalla attualità: a cambiare sono l’angolazione scelta, l’aspetto che si decide di evidenziare, la chiave di lettura offerta. Se la temperatura del dibattito sale fa piacere a tutti, è inutile negarlo: il discorso ha più presa anche sul pubblico a casa. Tuttavia è fondamentale non farsi prendere dall’idea che quello che sta accadendo funziona. Se ci si parla addosso il discorso non è più intellegibile e questo non va bene. La mia prima priorità è farmi capire dal pubblico a casa».
Il sistema mediatico e le critiche della stampa
La giornalista Mediaset risponde così: «Il sistema mediatico è un tritacarne che può schiacciarti da un momento all’altro: devi per forza essere strutturata per sopravvivere. Ogni volta che qualcuno emerge in modo relativamente veloce (Gentili conduce da tre anni a questa parte, ndr) l’attenzione mediatica è maggiore. Fa parte del gioco, come le critiche: ci sarà sempre qualcuno che parlerà male dite, o è provocatorio o insinuante. Io rispondo sempre in un modo solo: con il lavoro. Anche se, onestamente, non ho ancora capito quale sia la critica che mi viene mossa nel merito: finora le osservazioni avanzate non attengono mai al mio lavoro di giornalista».
La Fagnani l’ha già contattata per partecipare a Belve?
«Non ancora ma sono a disposizione! (ride, ndr) La definizione di belva ci sta tutta»
Le dure critiche quando Silvio Berlusconi era Presidente del Consiglio e presidente Mediaset
«Ho sostenuto determinate idee in un preciso momento storico e alla luce di quel contesto specifico. Non le rinnego proprio perché appartengono a quel passato. Semplicemente, oggi il mondo è cambiato, lo scenario politico è radicalmente mutato, il mio stesso ruolo è differente, ergo se continuassi a pensarla come prima sarei surreale».
Buoni o Cattivi, il nuovo programma del prime time di Italia 1
«Sperimenteremo un nuovo format: in ogni puntata avremo una mia lunga intervista alternata a una serie di documentari, realizzati dal regista Roberto Burchielli. La parte talk serve ad aprire ulteriori scenari sul tema già sviscerato nei documentari. Nel caso di Diletta Leotta parleremo di violenza di genere, in primis rivolta alle donne».
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