Cento contatti di Tiziana Cantone. Nick name, nomi, persone. Gente insospettabile, c’è un po’ di tutto in quel mondo che per anni è rimasto sepolto, rimosso, come se fosse stato formattato. Ora ci sono i nomi, le identità del mondo maledetto della bella donna di Mugnano, suicidatasi cinque anni fa nella tavernetta della villa in cui viveva assieme alla madre e diventata simbolo di quella che oggi viene definita revenge porn.
Brandelli di verità che ora affiorano grazie al lavoro di scavo dei consulenti difensivi. Ora l’inchiesta si arricchisce di un centinaio di nomi – tra cui anche quelli di professionisti ed esponenti delle forze dell’ordine – che hanno intrecciato relazioni con Tiziana Cantone ma non solo anche personaggi noti della Napoli bene. Potenzialmente tra questi c’è il volto di chi potrebbe aver diffuso i video hard destinati a una chat dedicata, creando quella gogna che ha spinto la giovane donna sul baratro della disperazione.
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Conclusioni difensive condotte dall’avvocato Salvatore Pettirossi, sulla scorta degli accertamenti condotti dal gruppo di consulenti della Emme Team, specialisti americani in investigazioni informatiche e biologiche. Dati e contatti telefonici sono stati ricavati grazie all’accesso degli account di Tiziana Cantone. Il suo mondo social è stato passato al setaccio. Fino a questo momento, si sapeva poco di questo spaccato di relazioni che tanto aveva angosciato la 31enne. Come è noto, da ipad e iphone di Tiziana non era emerso granché. Anzi. Non era emerso nulla, tanto da spingere a ipotizzare l’accusa di frode processuale, nel tentativo di verificare se una manina abbia cancellato elementi utili alle indagini.
Una ipotesi – quella di frode processuale – che ha spinto la Procura di Napoli nord ad aprire un fascicolo ad hoc, nel tentativo di sgomberare il campo da ogni retrospettiva sulla morte di Tiziana e su presunte manomissioni. Una attività di indagine condotta dal pm Giovanni Corona, in forza alla Procura di Francesco Greco. Ora agli atti ci sarebbero nuovi elementi, tali da spingere i difensori a depositare una denuncia per omicidio: sulla pashmina di Tiziana sarebbero state rinvenute tracce genetiche maschili, non compatibili con quello dello zio (tra i primi soccorritori)
Tiziana Cantone, le prove dell’omicidio
Profondità della ferita e la posizione del collo di Tiziana, impiccata al cappio dell’indumento in una panchetta ginnica non consentirebbero inoltre di parlare di suicidio. L’accesso agli account – che Emme Team ha ottenuto da Apple e dalle società proprietarie dei social network, come Facebook, Instagram e Twitter – ha portato alla luce non solo i nomi di tutte le persone con cui Tiziana Cantone era in contatto, ma anche indizi su presunte manomissioni avvenute, includendo tra le prove il numero di telefono dello smartphone usato per l’accesso non autorizzato e la geo-localizzazione di dove ciò è avvenuto. Entra nel gruppo di Chi l’ha visto