Seggiolini auto: Dal primo luglio cambia tutto. Attenti alle multe salatissime. La normativa però potrebbe slittare a novembre
Dovevano debuttare quest’anno ma l’iter di approvazione delle nuove regole per i seggiolini auto ancora stenta a concludersi. L’estate scorsa è andata in onda la campagna del Ministero per contrastare l’abbandono dei bambini in macchina. Alcuni casi di cronaca avevano infatti riacceso l’attenzione su questo dramma che ha “ucciso” in Italia 8 bambini in 20 anni.
Stando alle tempistiche originariamente previste, le nuove regole per i seggiolini auto anti abbandono dovevano entrare in vigore il primo luglio 2019.
Ma la normativa è indietro sui tempi: la legge, realisticamente, non sarà approvata prima di novembre. E così potrebbe passare un’altra estate anche se è notoriamente proprio la stagione calda quella che spaventa di più perché le temperature raggiungono picchi più alti e i bambini dimenticati in auto rischiano velocemente di morire per mancanza di ossigeno.
Il decreto attuativo, che era atteso per dicembre, è ancora in bozza e il testo è ancora affisso nella bacheca della Commissione europea per i suggerimenti. Dal sito dell’ufficio Tris inoltre si apprende che la procedura d’urgenza non è stata attivata e che lo schema, che doveva restare in visione fino al 22 aprile è stato oggetto di proroga per altri tre mesi. Dunque, fino al 22 luglio, potranno ancora esprimere un parere professionale associazioni, inventori o periti infortunistici tramite il portale.
Infine manca anche un altro passaggio importante, quello al Consiglio di Stato. Dal via libera di quest’ultimo dovranno passare altri 120 giorni affinché le nuove regole entrino ufficialmente in vigore. Queste le tempistiche di Altroconsumo che, di fatto, ci portano, come sopra citato, a novembre. Commenta peraltro Giordano Biserni dell’Asaps: “dovremo pur dare il tempo ai produttori di adeguarsi”. I nodi da sciogliere sono infatti diversi.
Lui stesso, che tra i primi si è battuto per la campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono dei neonati in macchina, ha pronte alcune domande per il governo in merito alla normativa sui seggiolini auto: “Toninelli ha promesso un milione di euro nel 2019 per incentivare l’acquisto dei nuovi sistemi. Chi potrà fare domanda? Come? Cambia qualcosa se una famiglia ha un figlio, due o tre? L’allarme si potrà applicare sui seggiolini esistenti o si dovrà cambiare seggiolino? Forse vale la pena ricordare le statistiche.
Nel 2018 sono morti 49 bambini sulle strade, 25 erano trasportati. Quanti erano fissati bene? Perché questo è l’altro problema. Non lo sappiamo. Ma cosa si fa per aiutare davvero le famiglie? Possibile avere l’Iva al 22% per seggiolini o allarmi e al 4% se compro le figurine per i miei nipotini?“.
Gli fa eco anche Silvia Bollani di Altroconsumo, esperta di sicurezza in auto che sottolinea l’importanza di chiarire il concetto di omologazione così come previsto dalla bozza del decreto: “nella bozza di decreto, e questo è un nodo cruciale, c’è scritto che devono essere sistemi omologati ma non si capisce da chi e come. In generale, i prodotti tipo cuscinetto, con uno spessore limitato, da mettere tra la fodera e la parte rigida del seggiolino, a detta degli esperti di laboratorio non dovrebbero influire sulle prestazioni, è un po’ come quando i bimbi vengono fatti sedere con la giacca. Però il condizionale è d’obbligo“. Non bisogna dimenticare infatti il numero di bambini che ogni anno muore sulle strade per incidenti in macchina.