Scandalo italiano, Giulio, bimbo di 3 anni muore per il diabete: “Bastava una siringa di insulina”. Cosa è successo al piccolo. Bimbo diabetico morto nel vicentino. Cabras (FDG): “Mancano gli specialisti e l’immobilismo delle autorità sanitarie è allarmante”
Il presidente della Federazione Diabete Giovanile sul decesso del bimbo di tre anni, che gli esami fatti poco prima della morte hanno rilevato essere diabetico. “Sarebbe stato sufficiente un prelievo di sangue per capire che il piccolo era affetto da diabete e salvargli la vita con una semplice puntura di insulina. Ci troviamo difronte a un’emergenza diabete, e abbiamo bisogno di competenze specifiche in ogni angolo del Paese”.
“Sono senza parole. Sarebbe stato sufficiente un prelievo di sangue per capire che il piccolo era affetto da diabete e salvargli la vita con una semplice puntura di insulina”. Questo il commento di Antonio Cabras, Presidente della Federazione Diabete Giovanile, sul decesso del piccolo Giulio avvenuto nell’Ospedale di Santorso, nel Vicentino ad agosto di quest’anno.
Il bimbo è stato portato in ospedale ben due volte, prima di effettuare gli esami da cui sarebbe emerso che era diabetico. Ma ormai era troppo tardi. Secondo l’esame autoptico il piccolo sarebbe morto proprio a causa del diabete non correttamente diagnosticato. Anche Cabras sottolinea la carenza di attenzione, in Italia, al diabete giovanile, nonché la carenza di specialisti.
“Per anni – afferma Cabras in una nota – abbiamo denunciato casi di malasanità, ma ora è il momento di affrontare un problema più serio: la mancanza di sanità. Gli ospedali, i reparti di Pronto Soccorso, sono privi di personale specializzato in grado di cogliere i segnali di una crisi ipo o iper glicemica. I tagli al personale, i risparmi sono fattori di cui non vogliamo più sentir parlare soprattutto quando è in ballo la vita di un bambino.
“Oggi è il momento del rispetto, del dolore, della vicinanza a Erica e Luca, i genitori di Giulio – ha proseguito Cabras -. Ma da domani ci attendiamo delle risposte concrete non solo per arrivare alla verità e individuare eventuali responsabilità, ma soprattutto per stimolare i nostri politici a capire che ci troviamo difronte a un’emergenza diabete, che abbiamo bisogno di competenze specifiche in ogni angolo del Paese, sul piano medico e paramedico”.
“Episodi come quelli di Giulio – conclude il presidente della Federazione Diabete Giovanile – si ripresentano periodicamente e con le stesse modalità, ma l’immobilismo delle autorità sanitarie è allarmante e deprimente e soprattutto nettamente in contrasto con quanto contenuto nel Manifesto per i Diritti e i Doveri del diabetico approvato ormai 10 anni fa’ dal Parlamento e dal Governo”
La storia del piccolo Giulio, morto dopo essere stato dimesso con acqua e zucchero
C’è un medico indagato nell’inchiesta aperta dalla Procura di Vicenza per la morte di Giulio Cortiana, di Valli del Pasubio, morto a soli 3 anni, dopo due passaggi dall’ospedale Altovicentino, dove quanto accaduto sa dell’incredibile. ‘Nessun esame, gli hanno prescritto solo acqua e zucchero. Solo al secondo ricovero si sono accorti che il bimbo era diabetico‘. La ricostruzione di quanto accaduto è racchiusa nei titoli dei giornali nazionali di oggi, che riportano quanto sarebbe accaduto al piccolo Giulio, che scoppiava di salute.
“Lunedì mattina stava bene”, racconta mamma Erica al Corriere della Sera, “poi all’una ha cominciato ad accusare dolori alla pancia”. E di conseguenza la prima corsa in ospedale. Al pronto soccorso del nosocomio di Santorso , Giulio arriva molto debilitato. “Il medico lo ha visto pallido, ci ha detto che era disidratato e che sarebbe bastata un po’ di acqua e zucchero”. Giulio aveva la febbre e per questo gli era stata data della tachipirina. Nessun esame del sangue.
Giulio aveva il diabete e nessuno se ne è accorto?
La Procura sta indagando su quel ritorno a casa e sulla seconda corsa in ospedale dei genitori, che ora vogliono la verità. Come la vogliono tutti gli abitanti di Valli del Pasubio e dell’Altovicentino, che sono sotto choc per l’assurda morte di quel bambino meraviglioso, che merita risposte dalla magistratura. Secondo quanto denunciato da mamma e papà di Giulio, al ritorno all’ospedale di Santorso sono stati fatti degli esami più approfonditi : ‘diabete’.
Ma per Giulio ormai è tardi, il suo sangue è troppo denso e muore poco dopo. “Non sappiamo niente – ha detto il padre Luca -. Una cosa possiamo dirla: avrebbero potuto fare qualche esame in più, magari così sarebbe emerso qualche valore fuori scala, qualche campanello d’allarme”. Parole caute da parte di un genitore che non accusa nessuno. Solo le indagini potranno stabilire la verità, è troppo presto per dare giudizi, data la delicatezza di un caso, sul quale è giusto che parlino gli esperti ed i magistrati, che hanno disposto il sequestro della cartella clinica e iscritto nel registro degli indagati un medico.
Ma questo non è sinonimo di colpevolezza, è solo un atto dovuto da parte della Procura che deve svolgere i suoi accertamenti. Troppo presto per capire veramente cosa è successo a quel bambino pieno di vita, per il quale non bastano più le lacrime, tanto è il dolore dei familiari, dei suoi amici, di tutti coloro i quali lo conoscevano. Ma sta soffrendo anche chi non lo conosceva Giulio perchè nel 2019, non si può morire così nel ricco Nord Est d’Italia, dove la sanità è un modello di eccellenza, di cui da decenni si vanta la politica.
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