Sanremo, Presidente di giuria choc: “Costretti a votare Mahmood dai servizi segreti egiziani”
La vittoria di Mahmood a Sanremo? «Eravamo pilotati dai servizi segreti egiziani, c’era un ponte radio col Cairo…se non fosse triste questa la cosa la troverei divertente». Questo il commento ironico di Mauro Pagani, musicista e presidente della Giura d’Onore del Festival di Sanremo, ospite di Un giorno da Pecora, sulla vittoria del rapper al festival. «Mahmood è nato in Italia ed è cittadino italiano. Perché tutta questa bolgia? Se dobbiamo esibire il certificato di nascita dei genitori allora voglio anche la fedina penale».
Alla domanda se si aspettasse tutte queste critiche, Pagani ha risposto: «No, sono sorpreso. Anche perché noi, quando votavamo, non è che sapessimo com’è andava il voto da casa o quello della Sala Stampa». Lei nell’ultima serata di Sanremo per chi ha votato? «Per Mahmood, ero un gran sostenitore del suo pezzo».
I conduttori della trasmissione fanno poi notare a Pagani che la giuria d’onore è riuscita a mettere d’accordo i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini: entrambi l’ hanno criticata. «Bisogna restituire valore alle parole: politica è una parola alta, e non la mescolerei con queste ‘robette’ da cortile. Ogni tanto ci si dimentica del ruolo che si ha e si pensa a mendicare voti. Restituiamo un po’ di serenità e di calma». Infine, all’accusa di essere tutti di sinistra, Pagani risponde così: «Non lo so perché agli altri non chiesto nulla. Il mio pensiero è sempre stato a sinistra ma non sono iscritto e non sono militante di nessun partito».