Roberta Ragusa, Il lapsus dell’amante di Logli svela cosa è successo alla donna
«Posso capire perché anche mio babbo è morto, io so com’è». Sono queste le parole di Sara Calzolaio, nuova compagna di Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa la donna scomparsa nel 2013 da Gello San Giuliano (Pisa).
Il corpo della donna non è mai stato trovato, oggi si crede sia morta ma a lungo si è cercata nella speranza di trovarla viva. In quei giorni Sara, all’epoca amante di Logli e babysitter dei figli della coppia, avrebbe parlato con Antonio al telefono dei ragazzi.
In una telefonata intercettata, come riporta Giallo, Sara parlava già di Roberta come se fosse morta. Antonio spiega che la figlia sente la mancanza di Roberta e non sa come fare, così la donna risponde di capire bene quello che prova perché anche lei ha perso il suo papà.
In teoria, al momento della registrazione si parlava della Ragusa ancora come di una donna scomparsa, non certo di morta. Inoltre Logli ha sempre sostenuto che Roberta si sarebbe allontanata da casa volontariamente, anche dopo la sua condanna in appello. Sara poco dopo corregge il tiro, da quanto si capisce nella registrazione: «Posso capire cosa prova lei, che non sa dove sia».
Roberta Ragusa: La Cassazione decide il 10 luglio
Avrebbe compiuto 45 anni il 21 marzo. Ma non festeggiò mai quel compleanno. La notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 Roberta Ragusa sparì nel nulla.
Disserò che era scappata di casa in pigiama. Arrivarono anche delle segnalazioni, poi puntualmente smentite. Le ricerche andarono avanti per mesi, ma nessuno ha mai ritrovato quella donna. Le attenzioni degli inquirenti presto si concentrarono su suo marito, Antonio Logli.
Rivoltato come un calzino, scoprirono che aveva un’amante, e che sarebbe stato questo (in quanto scoperto dalla moglie) il movente dell’omicidio. Logli fu condannato a venti anni (con rito abbreviato) per omicidio volontario e distruzione di cadavere. La sentenza è stata confermata in appello. Tra circa un mese, il 10 luglio, la Cassazione metterà la parola fine a questa triste e inquietante vicenda. In caso di conferma della condanna Logli andrà in carcere. Altrimenti dovrà essere di nuovo celebrato un processo di appello.