Rivoluzione diabete: Una esame della vista potrà predire malattie associate e salvare la vita
Un esame della cornea (la “microscopia confocale corneale”) potrebbe un giorno consentire ai medici di cogliere i segni precocissimi della ‘neuropatia’, danno dei nervi che rappresenta una delle complicanze più comuni del diabete che riguarda il 30% dei pazienti.
È quanto suggerito, come riporta l’Ansa, da un lavoro di ricercatori dell’Università Tor Vergata di Roma, condotto da Fabiana Picconi in collaborazione con la Fondazione G.B. Bietti e presentato a Berlino in occasione di EASD 2019, il convegno della European Association for the Study of Diabetes.
L’esame è la microscopia confocale corneale e consente lo studio delle microfibre nervose della cornea, in particolare permette di vedere lo stato di salute dei ‘mitocondri’, la centrale energetica delle cellule, la cui alterazione è espressione molto precoce della compromissione dell’attività del nervo.
Alterazioni di questi organelli, che al microscopio appaiono come delle perline, possono quindi essere spia di una neuropatia diabetica in fase iniziale. La neuropatia diabetica può manifestarsi in tanti modi diversi, dal dolore delle estremità, a problemi di svuotamento gastrico, a disturbi dell’erezione, a gravi alterazioni della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa finanche alla morte per infarto o ictus.
Il danno neuropatico periferico delle piccole fibre nervose corneali insorge precocemente nello sviluppo della neuropatia diabetica e quindi rappresenta un ottimo mezzo per la diagnosi precoce, quando ancora gli esami di routine utilizzati in ambito clinico per diagnosticare la neuropatia danno esito negativo.
“Con questo studio volevamo cercare alterazioni molto precoci dei nervi del paziente diabetico proprio con l’obiettivo di trovare un marcatore predittivo di neuropatia – spiega la responsabile del gruppo di ricerca Simona Frontoni, professore associato di Endocrinologia, Università Tor Vergata di Roma e Direttore UOC Endocrinologia, Diabetologia e Malattie Metaboliche Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina – più sensibile rispetto ai metodi oggi in uso clinico”.
“A tale scopo – spiega – abbiamo preso un gruppo di pazienti diabetici di tipo 1 che secondo le metodiche oggi in uso risultavano esenti da neuropatia e abbiamo visto che presentavano sulla cornea alcuni segni suggestivi di inizio di neuropatia”. In futuro si dovrà vedere se queste alterazioni precoci predicono realmente lo sviluppo della neuropatia e in quanto tempo questa si svilupperà, e poi sviluppare delle strategie per evitare l’insorgenza della neuropatia stessa.
“Lo studio – conclude – è anche un ulteriore prova del fatto che l’occhio rappresenta una finestra per la diagnosi di neuropatia diabetica”.