“Compagni e compagne” così la Cgil esordisce cambiando rotta sulla regionalizzazione. Cosa sia successo non è dato saperlo, fatto sta che con una nota interna indirizzata a tutte le strutture nazionali e locali, la segreteria generale ha dichiarato di poter essere favorevole alla regionalizzazione con determinate clausole.
Cgil da l’Ok alla regionalizzazione
“E’ prioritario – sostiene la Cgil – definire i LEP e le leggi di principio a garanzia dei diritti civili e sociali fondamentali e al fine di assicurare servizi pubblici efficienti su tutto il territorio nazionale, superando le carenze e i divari già oggi esistenti”
“Tali definizioni – aggiunge la segreteria nazionale – sono propedeutiche e, dunque, indispensabili all’identificazione di fabbisogni standard e di fondi perequativi che, con il graduale superamento della spesa storica, assicurino l’uniformità delle prestazioni essenziali in tutto il territorio”.
Per il sindacato di Maurizio Landini, non ci sono dubbi: si tratta infatti di “raggiungere quel federalismo cooperativo e solidale che ci ha sempre visto favorevoli, volto a realizzare un’autonomia che deve essere agita in una cornice normativa unitaria che non permetta deroghe a principi fondamentali e che deve essere finalizzata a consentire, in contesti differenti, il raggiungimento di quegli standard di prestazioni uniformi definiti con la normativa nazionale e a sviluppare modelli di efficienza da mettere a fattor comune”.
Curiosamente il documento non fa il minimo cenno alla mobilitazione nazionale avviata nelle settimane scorse dalla Flc-Cgil insieme con gli altri sindacati del comparto scuola.
La sensazione è che con questa nota la segreteria nazionale intenda in qualche misura disconoscere la posizione dei sindacati del comparto che, almeno fino a oggi, hanno sostenuto che la scuola debba essere esclusa da qualsiasi progetto di regionalizzazione.
Il commento dell’Unicobas
Il primo commento arriva dal segretario nazionale di Unicobas Stefano d’Errico: “Questa è la nuova Cgil di Landini: si commissaria la Flc che peraltro ha mantenuto una tiepidissima posizione sul tema revocando lo sciopero del 17. Dopo aver osannato Landini come il nuovo Che Guevara, i residui ‘comunisti’ ancora presenti in Cgil hanno così quello che si meritano: per noi socialisti libertari, invece, non è affatto una novità”.
“La Cgil peraltro – aggiunge d’Errico – conferma la sua appassionata battaglia contro la funzione docente: già nel 1993, sotto la spinta della federazione dei metalmeccani venne imposta alla Cgil Scuola l’mpiegatizzazione dei docenti con l’accettazione del decreto 29″.
“Oggi – conclude il segretario Unicobas – la confederazione dando il via libera alla regionalizzazione equipara la scuola, fulcro dell’unità nazionale oltre che istituzione di rilevanza costituzionale, ad un mero servizio come gli asili nido e la nettezza urbana”.