Reddito di maternità, mille euro al mese (per 8 anni): «Dopo il quarto figlio diventa vitalizio» Le Novità
La proposta si chiama reddito di maternità: mille euro al mese esentasse, per le donne che scelgono di fare le mamme a tempo pieno. Un reddito garantito per otto anni, secondo quanto vuole la legge, che viene fatto ripartire ogni volta che nasce un altro figlio: mentre dal quarto figlio in poi e in caso di diversamente abili, l’indennità diventa vitalizia.
La proposta viene dal coordinatore nazionale del Popolo della Famiglia, Mirko De Carli: una proposta di legge di iniziativa popolare, per la quale sono già state raccolte 50mila firme, e che De Carli ha illustrato ieri a Cagliari insieme al presidente di Fortza Paris, il generale Gianfranco Scalas, e al capogruppo dei riformatori Michele Cossa. Costo della misura: tre miliardi l’anno a valere sul fondo della presidenza del Consiglio per le politiche familiari e le Pari opportunità per il triennio 2020-22.
50MILA FIRME Le firme nelle prossime settimane, entro aprile, saranno depositate in Parlamento. «Ci piacerebbe che la Sardegna fosse la prima in Italia ad investire su un modello di famiglia che fa figli – ha spiegato De Carli – anche perchè l’Isola ha i tassi di natalità tra i più bassi a livello italiano ed europeo. Attraverso Fortza Paris e i Riformatori contiamo di incardinare una proposta di legge ad hoc all’interno dei lavori della nuova consiliatura e della Giunta Solinas». «Viviamo in una terra che si avvia verso una crisi demografica pari solo a quella della Serbia – ha ricordato Scalas – e si presume che nel 2050 i sardi saranno un milione contro l’1,6 attuale. Noi dobbiamo guardare oltre e dare alle famiglie un primo aiuto».
«Ci adopereremo anche per la raccolta delle firme – ha assicurato Costa – questa proposta di iniziativa popolare è un segnale importante dopo una serie di politiche fatte contro la famiglia». Per questo, «annuncio fin d’ora che una delle prime proposte di legge che presenteremo con il gruppo di Fortza Paris prevede la sistematizzazione di tutti gli interventi che la Regione in modo disorganico affronta in materia di servizi sociali e sostegno al reddito». Obiettivo dichiarato, «destinare questi sostegni alla famiglia».