L’inchiesta sulla tragica morte di Nora Jlassi , la quindicenne trovata senza vita in un appartamento Ater a San Bonifacio lo scorso 27 gennaio , potrebbe finalmente aver raggiunto un punto di svolta. Mentre la Procura di Verona prosegue con gli accertamenti, la madre della giovane lotta per ottenere risposte , convinta che sua figlia non sia morta per un semplice caso di overdose.
L’indagine e il sospetto di overdose
La Procura di Verona ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di “morte in conseguenza di altro delitto” , ipotizzando che la ragazza possa essere deceduta a seguito di un’overdose . Tra i sospettati c’è un cittadino marocchino senza fissa dimora , ritenuto potenzialmente coinvolto nella cessione della sostanza stupefacente che potrebbe aver causato la tragedia. Al momento, l’uomo non è stato rintracciato e nei suoi confronti non sono stati ancora emesse misure cautelari , lasciando aperte molte domande su chi possa aver fornito la droga a Nora e sulle circostanze della sua morte.
L’ultima notte di Nora: cosa è successo?
Secondo alcune testimonianze raccolte dall’Arena, la ragazza avrebbe preso un treno da Verona a San Bonifacio , accompagnata da una donna brasiliana . L’appartamento Ater, dove è stata successivamente trovata senza vita, sarebbe stato un rifugio per senza fissa dimora. Al momento della sua morte, nell’abitazione, oltre alla donna brasiliana, sarebbero stati presenti tre ragazzi e una ragazza marocchina. Un quadro che alimenta i timori della madre, convince che la figlia possa essere stata drogata con l’intento di abusare di lei .
“Sto raccogliendo le testimonianze di alcuni conoscenti di mia figlia” , ha raccontato la donna al Corriere della Sera .
“Qualcuno mi ha detto di averla vista prendere un treno con una donna brasiliana, che poi l’avrebbe portata nell’appartamento Ater dove è stata trovata morta. In quella casa c’erano anche tre ragazzi e una ragazza marocchina. Non so cosa sia successo lì dentro, ma temo che l’abbiano drogata per abusarne. Ho paura che me l’abbiano uccisa” .
A rendere ancora più inquietante il caso, ci sono alcuni messaggi inviati da Nora poche ore prima del decesso a delle amiche, in cui parlava di una “sorpresa” che l’aspettava. Un dettaglio che aggiunge ulteriori interrogativi a una vicenda già complessa.
La disperazione della madre: “Voglio la verità”
La madre della quindicenne ha deciso di tornare dai Carabinieri con un testimone che potrebbe rivelare dettagli cruciali su quanto accaduto quella notte. “Per due anni ho chiesto aiuto ai servizi sociali e alle forze dell’ordine, ma nessuno mi ha ascoltata” , ha dichiarato in lacrime la donna al Corriere della Sera . Le indagini dovranno fare luce su come e perché una ragazza così giovane, residente a Verona , sia finita in un appartamento occupato da senza fissa dimora a San Bonifacio. I Carabinieri sono intervenuti sul posto dopo la segnalazione di alcuni cittadini , che avevano notato movimenti sospetti nell’abitazione.
Il passato difficile di Nora e il tunnel della droga
Nata da madre italiana e padre tunisino, Nora Jlassi viveva a Borgo Roma, Verona . La sua vita era stata segnata da un passato difficile , con problemi di tossicodipendenza già in giovane età. A soli 12 anni , la madre aveva deciso di affidarla alla comunità di San Patrignano , nel tentativo di allontanarla da cattive compagnie e soprattutto da un ragazzo marocchino che la maltrattava . Negli ultimi anni, Nora era seguita dai servizi sociali del Comune di Verona, ma nonostante gli sforzi, la sua situazione sembrava ormai compromessa . La ragazza aveva abbandonato la scuola dopo la seconda media e si era trovata sempre più coinvolta in ambienti pericolosi. Il grido disperato della madre non è rimasto inascoltato. Ora chiede giustizia , sperando che le indagini facciano piena luce su cosa sia accaduto veramente a sua figlia.
L’autopsia: l’attesa per le risposte definitive
Per determinare la causa esatta del decesso , il corpo di Nora Jlassi è stato sottoposto ad autopsia , affidata alla professoressa Federica Bortolotti dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Borgo Roma . L’esame dovrà stabilire se la giovane sia morta per overdose o se vi siano altre cause , come segni di violenza o somministrazione forzata di sostanze. Le indagini proseguono, e la speranza della madre è che Nora non venga dimenticata e che la sua morte non resti impunita .