“Quicksand”, il mistero delle strage di liceali. L’evento in tv
Sparatoria al liceo. Decine tra morti e feriti, molti adolescenti. È “Quicksand”, serie svedese approdata dal 5 aprile su Netflix, presentata alla Berlinale e tratta dal romanzo “Sabbie mobili” di Malin Persson Giolito (Salani).
L’evento, già sconcertante di per sé, raggiunge connotazioni ancora più tragiche quando la studentessa modella Maja (l’esordiente Hanna Ardéhn, foto) viene accusata del massacro dei compagni, tra cui il fidanzato Sebastian (Felix Sandman).
La violenza tra gli adolescenti qui sembra ricalcare gli inquietanti misteri di “Pretty Little Liars” ma senza il lato glamour. «Il noir scandinavo – spiega l’attrice protagonista – stavolta si tinge di nuove nuance e fino alla fine non si sa cosa sia davvero successo e chi sia il colpevole, ma soprattutto perché».
Il collega, che durante l’incontro indossa una tshirt con la scritta “Women don’t owe you shit” (“Le donne non ti devono un bel niente”), dice di essere ancora turbato dalle dinamiche dei personaggi: «Nella serie si vedono situazioni che sono all’opposto del mio modo di essere. Sono sempre amichevole e solare. Non riesco ad immaginare quanto debba essere straziante invece tenersi tutto dentro».
Qui siamo bel oltre la ribellione teen, perché ancora una volta sembra che siano gli adulti a non prestare attenzione, mentre i figli lanciano «una specie di Sos – come lo definisce l’attrice – che non viene ascoltato affatto».