Quanti caffè bevi al giorno? FDA ti dice se sei a rischio salute
Sono sempre molto interessanti le dritte offerteci da FDA, acronimo che sta per Found and Drugs Administration, la nota agenzia USA che regola i farmaci. Stavolta arrivano interessanti indicazioni sul caffè e soprattutto sul suo uso e consumo.
Caffè pericolosi, quanti ne bevi?
Se una recente statistica ha dimostrato che ora i consumatori mondiale di caffè sono gli scandinavi (prima Finlandia, seconda Svezia e terza Islanda), certo noi italiani nemmeno scherziamo. Noni in europa e dodicesimi nella classifica mondiale, il nostro caffè è anche decisamente più strong, gli italiani amano l’espresso e la variante americana per noi risulta essere troppo sciacqua e poco consistente. Ma quanto fa male bere troppo caffè? Innanzitutto dobbiamo considerare i soggetti sani, quelli cioè che non soffrono di disturbi come l’insonnia, l’ansia o la tachicardia.
Detto questo, andiamo a vedere cosa ci dice FDA. Secondo l’agenzia del controllo dei farmaci USA, fino a 4 o 5 tazzine al giorno non si corre alcun rischio per la salute. Considerando quindi che una tazzina di espresso contiene dagli 80 ai 100 ml, allora dobbiamo mettere il nostro tetto di caffeina giornaliera ai 400/450, non oltre. Occhio agli energy drink, anche questi se assunti con moderazione non creano problemi come invece molti tempo fa volevano far credere. Un energy drink contiene circa 250 ml di caffeina, quindi meglio non andare oltre uno al giorno, naturalmente mai berlo durante esercizi fisici, ma questi vale per la caffeina in generale.
A tal proposito, anche il te non sfugge al controllo FDA. La quantità di caffeina in questo caso è certamente minore, una tazza di te verde o nero ne contiene 30-50 ml, ma è la somma che fa il totale. Se abbiamo ad esempio già preso un energy drink e due caffè allora è il caso di evitare in quella giornata anche il te verde. Ansia, stress e mal di testa sono i primi sintomi di chi abusa di caffeina, si va poi nel tossico se si arriva fino a 1200 ml al giorno, quantità che può portare anche ad attacchi epilettici.