Si terrà domani, giovedì 16 gennaio, alla presenza del suo avvocato, l’interrogatorio di garanzia della docente di sostegno arrestata e condotta ieri nel carcere di Benevento dai carabinieri, al termine di indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata che contesta alla donna, una 37enne, i reati di violenza sessuale e induzione al compimento di atti sessuali ai danni di sette studenti di età inferiore ai 14 anni, fatti avvenuti di una scuola di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Nell’abitazione della docente, sempre ieri, durante una perquisizione, i militari dell’Arma hanno trovato e sequestrato materiale pornografico.
Le indagini dei carabinieri
Intanto emergono nuovi particolari dalle indagini dei carabinieri e della Procura di Torre Annunziata che martedì hanno condotto nel carcere di Benevento una insegnante di sostegno arrestata con l’accusa di aver tenuto comportamenti di natura sessuale con alcuni alunni della scuola media di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, dove prestava servizio. Per il giudice per le indagini preliminari Luisa Crasta le accuse dei sette minorenni coinvolti sono attendibili.
Lo scorso novembre la prof venne aggredita da un gruppo di mamme e di parenti degli studenti che puntarono anche il dito contro la dirigente dell’istituto in cui, in quella che era stata battezzata la «saletta», avvenivano gli incontri tra la prof e gli studenti. Secondo quanto emerso dalle indagini, dopo la chiusura del locale, decisa dalla dirigenza della scuola che intendeva utilizzarla per future attività didattiche, i contatti tra i sette ragazzini e la prof si erano spostati su una chat su Instagram chiamata, appunto, «La Saletta».
Lettere e regali dalla prof agli alunni
Dalle carte emergono lettere e regali dalla prof agli studenti coinvolti. A chiusura dell’anno scolastico 2023/2024, insieme con dei doni, la prof avrebbe infatti consegnato delle particolari lettere a tre dei sette studenti che sarebbero stati vittime di abusi di natura sessuale. In una delle lettere acquisite la prof rivolge a un alunno frasi ritenute dagli investigatori molto affettuose, diverse dal tono di un normale rapporto tra insegnante e studente.
L’approccio sessuale con uno studente
Del caso della prof arrestata a Castellammare di Stabia parla anche il Corriere della Sera, che approfondisce anche il rapporto della docente con il ragazzo trovato in bagno a fumare e poi sospeso. La cugina dice: «Era particolarmente interessata, voleva stare con lui e fare cose con lui». E una volta, si legge nelle accuse, avrebbe anche tentato un rapporto sessuale. «Mi sentivo immobilizzato, non sapevo cosa fare. L’ho fatta allontanare perché non volevo». In un’altra occasione avrebbe addirittura invitato l’alunno e sua cugina ad approcci sessuali: «Voi potete fare le cose sporche, siete cugini», avrebbe detto.
«Non fare cicciobello»
E ancora, quando agli alunni non piace ciò che si fa nella “saletta”, la prof li apostrofa: «Sembrate degli scemi, ho degli alunni stupidi», e minacce di farli bocciare, oltre a raccomandazioni di non raccontare niente a casa. Allo studente che l’aveva respinta scrive: «Non fare cicciobello, padre Pio. Fai la persona seria, che quest’anno mi sembri un addormuto, non so che ti è successo. L’anno scorso eri bello sveglio, quest’anno mi sembri un addormentato con il biberon». Tante settimane di presunti abusi e minacce portano poi l’alunno a rompere il silenzio, spinto anche dalla cugina: «Ti prego fallo per me, dillo a tua mamma, non avere vergogna, diglielo che ti ha toccato». Poi le manette.
Cosa succedeva nella “saletta”
La prof convocava gli alunni nella cosiddetta «saletta» con la scusa di aiutarli a ripetere le materie scolastiche. Invece, ai sette giovani, quattro ragazzi e tre ragazze, nati tra il 2011 e il 2013 – talvolta convocati tutti insieme e altre volte a gruppi, parlava esplicitamente di sesso e si vantava delle sue esperienze amorose, anche utilizzando un linguaggio scurrile e volgare. «Quando avete dato il primo bacio, quale musica vi piace mettere quando…».
I video porno
Le convocazioni, durante l’orario di lezione di materie diverse dalla sua, avvenivano evitando di destare attenzioni sgradite e nella «saletta» si proiettavano video pornografici anche quando i ragazzini si mostravano contrari alla visione. Ai ragazzi la prof inviava via chat foto pornografiche dopo avere impostato l’autocancellazione e dalle indagini è anche emerso che li avrebbe pure minacciati di farli incarcerare, da un rappresentante delle forze dell’ordine con il quale si vantava di avere una relazione, qualora avessero raccontato cosa succedeva in quella «saletta» della scuola.
Maltrattamenti psicologici e morali
Gli investigatori contestano anche i maltrattamenti psicologici e morali dei sette studenti coinvolti negli abusi che sarebbero stati sottoposti a ricatti, a minacce, di bocciatura e anche di morte, soprattutto dopo la scoperta che alcuni avevano informato altri professori del fatto che lei mostrasse loro immagini e video pornografici. Nell’ordinanza con la quale viene disposto l’arresto in carcere, si fa riferimento al fatto che i ragazzi della scuola media siano stati derisi, minacciati ed esposti a contenuti sessuali inidonei alla loro età (sono nati tutti tra il 2011 e il 2013) sia di persona, sia in chat, da una persona che invece aveva il compito di proteggerli e non di diffondere concetti sessisti e omofobi.