Patologie tiroidee: Novità. Ecco quali danno diritto all’assegno da 280 euro al mese
Sintomi e cure delle patologie tiroidee. Si può chiedere l’invalidità? E quando si ha l’esenzione dal ticket?
Chi ne soffre, sa che cosa vuol dire. Chi ne ha sentito solo parlare, non può nemmeno immaginare che cosa si provi. I problemi alla tiroide possono scatenare una serie di conseguenze a dir poco fastidiose, se non addirittura gravi o invalidanti. E, di conseguenza, può comportare dei diritti a chi soffre di tiroide.
Tutto dipende da quale tipo di patologia scatena il disturbo alla tiroide. Se si parla di ipertiroidismo o di ipotiroidismo, cioè di livelli più alti o più bassi del dovuto. Oppure di qualche malattia che compromette l’andamento della tiroide. O viceversa.
Per farla breve, prima di approfondire i diritti di chi soffre di tiroide: questa ghiandola, che si trova alla base della gola, serve tra le altre cose a regolare il metabolismo del corpo e a sviluppare pelle e tessuti. Se questo non avviene con la dovuta regolarità, possono sorgere dei disturbi anche gravi. Ecco perché è di vitale importanza cogliere gli eventuali segnali di una tiroide che non funziona come dovrebbe.
Altra questione che merita di essere approfondita è la ripercussione che una patologia di questo tipo può avere sul lavoro e, quindi, l’eventuale riconoscimento di un’invalidità. Vedremo, dunque, se anche quella rientra tra i diritti di chi soffre di tiroide.
Patologie Tiroidee: c’è diritto all’invalidità?
Bisogna, innanzitutto, ricordare che il diritto all’invalidità viene riconosciuto ai pazienti che soffrono di determinate patologie inserite in una tabella nella quale ci sono delle percentuali attribuite alle malattie stesse. E che per poter usufruire di una prestazione, la percentuale di invalidità deve superare il 33%. Altrimenti, non c’è diritto ad alcunché.
Nel dettaglio, le soglie percentuali e le prestazioni legate all’invalidità sono:
- il 33%: è il minimo per essere riconosciuto invalido civile e dà diritto ad avere alcuni aiuti come protesi o presidi medici;
- il 45%: dà diritto ad essere iscritto nelle liste di lavoro delle categorie protette;
- il 50%: dà diritto a congedi per cure mediche, purché tale possibilità sia riconosciuta dal contratto nazionale di categoria:
- il 66%: dà diritto all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario quando si va a fare una visita medica o un esame legati alla patologia per cui è stata richiesta l’invalidità;
- il 74%: dà diritto ad un assegno mensile il cui importo varia a seconda del reddito del paziente;
- il 100%: dà diritto all’indennità di accompagnamento quando il paziente non è più in grado di deambulare o di compiere autonomamente i gesti della vita quotidiana (lavarsi, prepararsi da mangiare, vestirsi, ecc.). Dà diritto anche alla pensione di inabilità. Se si è ricoverati presso una struttura sanitaria pubblica, però, l’assegno si riduce del 50%.
Detto questo, chi soffre di tiroide ha diritto all’invalidità? Dipende dalla gravità della patologia. Nelle tabelle ufficiali vengono riconosciute queste percentuali:
- ipotiroidismo grave con ritardo mentale: percentuale fissa del 100%;
- iperparatiroidismo primario: percentuale fissa del 50%;
- ipoparatiroidismo non suscettibile di utile trattamento: percentuale dal 91% al 100%.
Se la percentuale di invalidità è tra una cifra compresa tra il 71% e l’80% può portare ad agevolazioni come iscrizione alle categorie protette, esenzione dal ticket sanitario ad eccezione del pagamento della quota fissa. E’ possibile anche ottenere un assegno di invalidità di 279,47€ per tredici mesi all’anno se il proprio reddito non supera i 4800,38 euro e si ha un’età compresa tra 18 e 65 anni.