Orrore a Catania, muore bimbo di 2 anni, il papà aveva dimenticato di portarlo all’asilo
Un bambino di due anni è morto stamattina a Catania dopo essere stato per oltre cinque ore nell’auto del padre che si era dimenticato di lasciarlo all’asilo. L’uomo, 43 anni, è un dipendente amministrativo dell’università.
È stata la moglie a chiamarlo, dopo essere andata all’asilo per prelevare il figlioletto. Il padre del bimbo si è precipitato trovando il piccolo esanime, lo ha portato al Policlinico dove i medici ne hanno constatato la morte. Sulla tragedia sono in corso indagini della polizia.
La morte del bimbo sarebbe stata causata dal caldo soffocante all’interno dell’auto, parcheggiata per oltre cinque ore sotto il sole cocente. Questa mattina la temperatura a Catania ha raggiunto i 35 gradi, mentre nel pomeriggio ha cominciato a piovere. Il padre del bimbo è indagato dalla Procura di Catania, come atto dovuto, per omicidio colposo.
Tragedia di Catania e Seggiolini anti abbandono: L’obbligo era slittato a Novembre
Era Slittato a dopo l’estate l’obbligo di dotarsi di dispositivi anti-abbandono per i seggiolini dei bambini sotto i 4 anni. Lo aveva svelato Altroconsumo di giugno elencando l’insieme di passaggi burocratici che precedono l’eventuale approvazione. Una procedura che – passando anche per la Commissione europea – porterà uno “slittamento dell’obbligo a non prima del 19 novembre 2019″, sostiene l’associazione dei consumatori.
La legge è entrata in vigore a fine 2018. Il decreto prevede l’obbligo di dotarsi di dispositivi anti-abbandono per i seggiolini quando si hanno a bordo bambini di età inferiore a quattro anni. Doveva entrare in vigore “decorsi centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del decreto […] e comunque a decorrere dal primo luglio 2019“. Ma le decisioni sulle caratteristiche tecniche erano rimandate a undecreto attuativo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasportiche sarebbe dovuto arrivare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge .
“In realtà” il decreto “ha visto la luce sotto forma di bozza di testo solo il 21 gennaio di quest’anno” quando è stato mandato per eventuali aggiustamenti all’ufficio Tris (il sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche della Commissione europea) . E, come spiega il Corriere della Sera, la procedura europea richiede un periodo di intermezzo in cui il progetto non può essere utilizzato dallo Stato interessato perché al vaglio delle istituzioni comunitarieper accertarne la conformità alle leggi dell’Unione.
Il termine è ancora slittato al 22 luglio: solo allora il decreto finirà al Consiglio di Stato che dovrà dare parere positivo affinché venga pubblicato. Da quel momento dovranno passare altri 120 giorni affinché le disposizioni di legge sui sistemi anti-abbandono entrino in vigore. Il risultato, insomma è “lo slittamento dell’obbligo a non prima del 19 novembre 2019“, sostiene l’associazione dei consumatori.
Tuttavia, l’obbligo è ovviamente “particolarmente utile nel periodo caldo, quando il rischio aumenta”, sottolinea Altroconsumo. Infatti, nei mesi estivi i bambini possono andare in ipertermia in meno di 20 minuti e morire in sole due ore. C’è anche un risvolto economico, spiega ancora Corriere.
Da un lato le aziende produttrici non hanno ancora parametri ufficiali per realizzare i loro dispositivi; dall’altro, nonostante lo stanziamento di un milione di euro per il 2019 e di un altro milione per il 2020 per incentivare l’acquisto dei sistemi anti-abbandono, ” in assenza di disposizioni del ministero dell’Economia d’intesa con quello dei Trasporti non si sa se e come si potrà accedere a tali incentivi“, ha spiegato all’Agi Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’Associazione amici sostenitori polizia stradale.