Novità Scuola: “300 euro in più al mese ai docenti con orario continuato e pausa da 30 minuti”
Un servizio pubblico di refezione in tutte le scuole dell’infanzia ed elementari; una pausa di almeno 30 minuti per i docenti che lavorano in sedi con refezione e una remunerazione di almeno 300 euro mensili in più, per il lavoro dei docenti dedicato alla refezione.
È quanto chiede Matteo Pronzini in una mozione inoltrata al Governo, ora al vaglio del Parlamento.
“I docenti di scuola dell’infanzia” rileva il deputato MPS, “sono impegnati in sede dalle 8.15 del mattino alle 16 del pomeriggio ( anche se spesso a turni) e, se nella struttura esiste la refezione, non dispongono in questo lasso di tempo di nessuna pausa.
Senza contare che dopo l’orario scolastico, le/i docenti sono spesso impegnati in colloqui con i genitori, in riunioni interne alla scuola o con altri professionisti che intervengono sui singoli casi, nel lavoro amministrativo in continuo aumento, nella programmazione e preparazione delle attività didattiche e nell’acquisto del materiale”.
“A mezzogiorno” prosegue Pronzini, “devono gestire il pranzo con i bambini (il cui numero è in aumento a causa del concordato Harmos) e in alcuni comuni, come ad esempio la città di Bellinzona, devono anche pagare il pasto consumato (fr. 120.— al mese). Si arriva facilmente a giornate di lavoro di 10 ore (senza possibilità di consumare un pasto in santa pace e di scegliere cosa mangiare)”.
“La Legge sulla scuola considera la refezione alla SI come un momento estremamente importante e di socializzazione per i bambini. Senza contare che questa organizzazione risponde alle esigenze delle famiglie nelle quali sempre più spesso entrambi i genitori sono impegnati fuori casa. Ci troviamo però di fronte ad alcune evidenti contraddizioni”.
Contraddizioni che Pronzini elenca sotto forma di domanda: “Come mai alla scuola dell’infanzia la refezione è educativa, mentre non lo è in altri ordini di scuola non troppo lontani, come ad esempio la scuola elementare o quella media?
Ma soprattutto, visto che si tratta appunto di un momento educativo importante, come mai le/i docenti di SI, per queste ore di lavoro educativo sono pagati meno che nelle altre ore della giornata? Com’è possibile che le/i docenti della scuola dell’infanzia non abbiano nemmeno 30 minuti di pausa durante la giornata?
Com’è possibile che esse/essi lavorino in condizioni peggiori rispetto ai valori minimi previsti dalla Legge sul lavoro, che deve essere un punto di riferimento imprescindibile?
Come mai in alcuni comuni le/i docenti oltre a consumare il pasto in compagnia di 20/25 bambini, che hanno comunque bisogno di essere seguiti, devono pagare il pasto consumato presso la mensa?”
Ecco perché Pronzini chiede anche di analizzare la possibilità d’inserire altro personale educativo nelle sedi di Scuola dell’Infanzia, che possa sostenere e o sostituire le/i docenti in alcuni particolari momenti della giornata e consentire loro di avere una pausa.