Moses Omogo Chidiebere, 43 anni, e Rosa Vespa, 51 anni, marito e moglie (lui di origini nigeriane, lei italiana), sono arrivati nel carcere di Cosenza per l’interrogatorio di garanzia e l’udienza di convalida. La coppia è accusata del rapimento di una neonata di appena un giorno dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza. La piccola è stata ritrovata dalla Polizia dopo tre ore. I legali dei coniugi, Gianluca Garritano e Teresa Gallucci , sono entrati per primi nella struttura carceraria Sergio Cosmai , dove si svolgerà l’udienza di convalida. L’accusa per Rosa Vespa e Moses Omogo è di sequestro di persona , con una dinamica ricostruita grazie alle riprese delle telecamere di sicurezza della clinica.
Le dichiarazioni dei coniugi
Rosa Vespa prova a scagionare il marito. Durante l’interrogatorio con gli agenti della squadra mobile di Cosenza, Rosa Vespa ha cercato di addossarsi tutta la responsabilità del rapimento: «Ho organizzato il sequestro della neonata da sola. Mio marito non è mai stato al corrente dell’iniziativa», avrebbe dichiarato, secondo quanto riportato dal Corriere . Moses, invece, ha reagito con rabbia, rivolgendosi alla moglie: «Mi hai rovinato la vita». Queste sono le uniche parole che avrebbero pronunciato fino a oggi, venerdì 24 gennaio, durante l’interrogatorio.
La posizione di Moses Omogo
Secondo quanto emerso, Moses sarebbe stato sorpreso quando la Polizia ha fatto irruzione nel suo appartamento. In quel momento, era in corso una festa per celebrare l’arrivo del presunto figlio Ansel, che Rosa aveva detto essere loro. Alla vista degli agenti, Moses avrebbe dichiarato di non sapere che il bambino in tutina azzurra fosse in realtà Sofia, la neonata rapita poche ore prima dalla clinica.
Le indagini sulla simulazione della gravidanza
Alcuni conoscenti e familiari della coppia hanno raccontato agli investigatori che Rosa Vespa avrebbe finto una gravidanza per nove mesi. L’8 gennaio scorso, avrebbe persino annunciato la nascita di Ansel sui social. A familiari e amici avrebbero poi raccontato che era andata a partorire da sola a causa dei casi di Covid in clinica e che il neonato era rimasto ricoverato per accertamenti. Gli investigatori stanno verificando la veridicità di questa versione, che al momento appare sospetta. Le indagini si stanno concentrando anche sulla clinica Sacro Cuore , per capire come sia stato possibile non solo entrare, ma soprattutto uscire con una neonata in braccio senza essere fermati. Gli investigatori ritengono che la sicurezza della struttura fosse insufficiente, facilitando così il rapimento.