Il rapimento della piccola Sofia, avvenuto il 21 gennaio 2025 presso la clinica “Sacro Cuore” di Cosenza, ha portato alla ribalta la vicenda di Rosa Vespa, una donna di 51 anni che si è finta infermiera per sottrarre la neonata alla sua famiglia. Con l’aiuto del marito, Aqua Moses, ha architettato il piano per fingere una maternità inesistente, un inganno che ha coinvolto persino amici e parenti.
Chi è Rosa Vespa?
Rosa Vespa è una donna originaria di un piccolo paese calabrese che, secondo quanto emerso dalle indagini, ha simulato una gravidanza per mesi. La sua ossessione per la maternità, che probabilmente aveva radici psicologiche profonde, l’ha spinta a costruire un complesso inganno. Durante il periodo della finta gestazione, Rosa ha condiviso post sui social che celebravano il lieto evento imminente, cercando di convincere tutti della veridicità della sua condizione.
Secondo fonti investigative, Rosa avrebbe organizzato persino una festa pre-nascita (baby shower) per celebrare l’arrivo del presunto bambino, coinvolgendo familiari e amici in una sceneggiata accuratamente pianificata. Nessuno sembrava sospettare nulla, anche perché la donna si mostrava entusiasta e determinata nel parlare della sua gravidanza.
Il Ruolo del Marito, Aqua Moses
Aqua Moses, marito di Rosa, è stato complice attivo nel rapimento. Secondo le autorità, Moses avrebbe supportato il piano della moglie e partecipato all’organizzazione del rapimento della neonata. Si trovava con Rosa durante il tentativo di fuga, dimostrando un coinvolgimento diretto nella vicenda.
Non è ancora chiaro se Moses fosse realmente convinto della gravidanza della moglie o se fosse consapevole della simulazione, ma il suo ruolo operativo nel crimine è stato confermato dai primi interrogatori.
Il Rapimento e la Scoperta
Il pomeriggio del rapimento, Rosa Vespa si è presentata nella stanza di Valeria Chiappetta, madre della piccola Sofia, indossando una divisa da infermiera. Con il pretesto di dover effettuare un controllo medico di routine sulla neonata, è riuscita a portarla via.
Le forze dell’ordine, allertate immediatamente dalla clinica, hanno avviato un’imponente operazione di ricerca, bloccando strade e controllando veicoli. Poche ore dopo, Rosa e Moses sono stati rintracciati grazie alle telecamere di sorveglianza e ai numerosi testimoni. La neonata, fortunatamente, è stata trovata in buone condizioni e restituita alla sua famiglia.
Le Motivazioni e l’Inganno
Secondo gli psicologi coinvolti nel caso, Rosa Vespa potrebbe soffrire di un disturbo psicologico legato all’incapacità di accettare la mancanza di figli o la perdita di una gravidanza. La simulazione della maternità, supportata dai social e dall’inganno verso amici e parenti, dimostra un profondo bisogno di riconoscimento sociale e familiare.
La donna avrebbe probabilmente utilizzato la piccola Sofia per completare la messinscena, presentandola come sua figlia a conoscenti e familiari.
Reazioni e Impatto
Il caso ha scioccato l’opinione pubblica italiana, suscitando indignazione e solidarietà nei confronti della famiglia Chiappetta. Valeria, la madre di Sofia, ha descritto il trauma vissuto sui social, esprimendo gratitudine per il ritrovamento della bambina.
Le autorità stanno approfondendo il passato di Rosa Vespa e Aqua Moses per comprendere se abbiano commesso altri reati simili o se siano coinvolti in situazioni che potrebbero aver alimentato il loro comportamento.