Sette minuti. Tanto è bastato a Vincenzo Visaggi, 75 anni, per togliere la vita alla moglie Lucia Chiapperini nella loro abitazione di Mariotto, frazione di Bitonto, nel Barese. Un femminicidio consumato tra le mura domestiche, registrato integralmente dalle telecamere di sicurezza installate all’interno dell’appartamento, testimoni silenziose e implacabili di un’agghiacciante tragedia.
La lite e il delitto
È il 19 aprile. Alle 10:50, Lucia rientra in casa. L’accoglienza che riceve non è fatta di parole d’affetto, ma di insulti, minacce e – pochi istanti dopo – colpi violenti. Vincenzo la aggredisce con un paio di forbici, colpendola almeno venti volte. Lei urla, implora aiuto, tenta di fuggire, ma ogni tentativo è vano. La telecamera riprende tutto: l’attacco, le suppliche, la crudeltà. I microfoni registrano persino l’ultima frase dell’uomo: «Muori, non meriti neppure compassione». Alle 10:57, l’audio si spegne con l’ultimo respiro della vittima.
La chiamata al 112
Pochi minuti dopo, alle 11:01, è lo stesso Visaggi a telefonare ai carabinieri. Confessa il delitto e annuncia un tentativo di suicidio: si sarebbe colpito al petto, ma senza conseguenze gravi. Quando i militari arrivano, trovano Lucia priva di vita in bagno, mentre il marito è in camera da letto, ancora con le mani e gli abiti macchiati di sangue.
Un dramma annunciato
Secondo i familiari, quella tragedia era nell’aria da settimane. I litigi tra i due coniugi erano diventati sempre più frequenti, violenti, soprattutto dopo la morte del padre di Lucia. Un lutto che aveva portato con sé anche la fine di una pensione importante per la famiglia. Vincenzo, raccontano i figli, pretendeva il controllo delle proprietà del suocero e si opponeva alle richieste della moglie, con la quale voleva interrompere qualsiasi tipo di condivisione economica. In casa, nascosti dietro un armadio, i carabinieri hanno rinvenuto quasi 13mila euro in contanti, soldi che l’uomo avrebbe sottratto a Lucia.
La donna, spaventata, si era trasferita a casa della figlia per qualche giorno. Temeva il marito, soprattutto dopo che lui l’aveva minacciata con dei coltelli durante una lite. Venerdì era tornata a casa. Forse per un confronto. Forse per chiarire. Ma ad aspettarla non c’erano parole, c’era una lama.
Una comunità sotto shock
La notizia ha sconvolto Mariotto, Bitonto e l’intera comunità pugliese. Lucia Chiapperini era una madre, una nonna, una donna che – secondo le testimonianze – aveva sempre cercato di mediare, di mantenere la pace in famiglia, anche a costo di sopportare troppo. Ora, resta il dolore dei figli, che chiedono giustizia e verità.
Una storia che non può restare silenziosa
Questa vicenda, come troppe altre, è il tragico epilogo di dinamiche di violenza che si consumano nell’ombra, tra le pareti di casa, spesso ignorate o sottovalutate. I sette minuti immortalati da una telecamera non possono essere soltanto la cronaca di un orrore, ma il monito affinché nessuna donna sia più lasciata sola.