Estubata e svegliata dal coma farmacologico nel quale era tenuta dai medici, Marta Novello avrebbe espresso il desiderio di vedere i genitori dal letto del reparto di terapia intensiva del Ca’ Foncello di Treviso. Dopo due giorni di inferno, i familiari si sono precipitati in ospedale e hanno potuto scambiare due parole con la 26enne che è ancora molto spaventata e ricorda poco di quello che è avvenuto. La ragazza è stata operata poco dopo il ricovero per una lesione al polmone e poi una seconda volta per una lesione al tendine. I medici hanno riscontrato che le coltellate erano state 27, alcune persino in volto.
A stringersi attorno a lei i genitori e il fratello, affiancati nelle ultime ore anche dagli amici. Resta il mistero del movente di un’aggressione sicuramente spropositata per un tentativo di rapina. A Treviso sono in pochi a credere a questa versione dei fatti, eppure è stato confermato dagli amici di lei e dagli amici del 16enne che i due non si conoscevano. Abitavano poco distante l’uno dall’altra, ma non avevano mai avuto alcuna occasione di parlare. Sembra non credere alla rapina neppure l’avvocato del minore, Matteo Scussat, che però ha chiesto di rispettarne la posizione fino all’interrogatorio che avverrà nella giornata di venerdì.
Nel frattempo, la famiglia del giovane 16enne non si spiega quanto avvenuto. Ha espresso preoccupazione per le condizioni di salute di Marta, fortunatamente ora fuori pericolo, e sembra incapace di capire cosa sia avvenuto in quelle ore. Un movente che non è chiaro neppure alla mamma e alla nonna del ragazzino, attualmente chiuse nel dolore e in costante comunicazione solo con l’avvocato del minore. Al momento continuano le indagini per cercare un legame tra aggressore e aggredita: per questo motivo i carabinieri dell’Arma hanno sequestrato il cellulare e il portatile del 16enne.
Parla la mamma dell’aggressore: Non è un ragazzo violento, non capisco cosa gli sia accaduto
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera sarebbe stata proprio la mamma del ragazzo, che si trova ora in un carcere minorile, ad essere scoppiata in un pianto liberatorio: «Sapere che se la caverà mi rende davvero tanto felice. In queste ore ho pensato continuamente a Marta e al dolore dei suoi genitori. Mi dispiace: quello che ha fatto mio figlio è grave». La mamma del rapinatore è una ragazza madre, il papà del 15enne è scappato prima ancora che lui venisse al mondo e ha dovuto provvedere a tutto da sola.
La donna, che lavora come cuoca, è sconvolta dall’accaduto e aggiunge: «Ne stanno parlando tutti. Parla Salvini, la Meloni, parlano il sindaco e i vicini. Dicono cose cattive, gli danno del drogato e del bullo. Ma la verità è che nessuno di loro conosce mio figlio». La sera del delitto racconta di essere andata in bagno a fare la doccia, ma quando è uscita il figlio non c’era più, poco dopo sono arrivati a casa direttamente i Carabinieri per dirle cosa era successo.
La mamma ha molti interrogativi in merito alla condotta del figlio, non capisce il suo disperato bisogno di soldi, spiega che non faceva uso di droghe, che non hanno gravi problemi economici e che il ragazzo è sempre andato regolarmente a scuola, anche con risultati discreti: All’inizio aveva buoni voti, poi è cominciata la didattica a distanza e lì è cambiato. Negli ultimi tempi aveva grosse difficoltà a seguire le lezioni: non sopportava l’idea di dover restare chiuso in casa, quasi si sentisse in gabbia. E da quando la squadra di calcio in cui gioca ha sospeso gli allenamenti, la situazione è peggiorata». La donna cerca di darsi una spiegazione con l’isolamento a cui si è costretti in questo periodo di pandemia, ma chiarisce che non vuole essere una giustificazione: «Sto cercando un senso a tutto questo dolore».
Marta Novello, Una vicenda sconvolgente
Una vicenda sconvolgente. Lei, Marta Novello, ragazza 26enne, è di Mogliano Veneto, in provincia di Treviso: è stata aggredita a coltellate mentre faceva jogging. Ora è ricoverata in terapia intensiva all’ospedale di Treviso, dove lotta tra la vita e la morte. La giovane studentessa è stata colpita con almeno una ventina di coltellate da un 16enne, anche lui dello stesso paese, che è stato arrestato dai carabinieri per il gravissimo reato di tentato omicidio: ora si trova nel carcere minorile.
La dinamica è ancora da ricostruire con precisione. Marta aveva appena finito di correre e stava camminando, intorno alle 17, con le cuffiette nelle orecchie, quando l’adolescente, nordafricano da parte di padre, è improvvisamente sopraggiunto in bicicletta e l’ha aggredita furiosamente. Lei ha cercato di difendersi, entrambi sono finiti nel fossato che costeggia la strada: qui lui l’ha colpita con il coltello da cucina che si era portato da casa. E lì in mezzo alla campagna l’ha accoltellata. Come una bestia.
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Le urla della ragazza hanno attirato due operai, al lavoro in un cantiere della zona, che hanno immediatamente lanciato l’allarme a carabinieri e poi hanno bloccato il 16enne, in stato confusionale e coperto di sangue: ai carabinieri ha detto che avrebbe voluto derubare la ragazza. Ma la dinamica non pare proprio quella di un’aggressione a scopo di rapina.
La giovane ha perso conoscenza subito ed è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove è stata sottoposta a un delicato e lungo intervento chirurgico. Le coltellate le hanno perforato un polmone. Marta studia Lingue, è la figlia di un ingegnere e di un politico molto noto in paese: Luigi Novello. Le prossime ore saranno decisive per capire il decorso clinico, i polmoni sono stati lesionati da almeno otto fendenti. Entra anche tu nel gruppo ufficiale di Chi l’ha visto