Mantenere il silenzio, divertendo con i solidi geometrici: Il gioco impazza tra i docenti
Ieri ho provato con successo una nuova tecnica per mantenere il silenzio e l’attenzione in classe I di scuola primaria.
La classe ha i banchi divisi a isole come nella prima immagine, il nostro obiettivo è quella di sviluppare l’apprendimento cooperativo e di permettere ai colleghi di madrelingua inglese di lavorare in un ambiente molto simile a quello presente nelle scuole in UK.
Il Cooperative Learning costituisce una specifica metodologia di insegnamento attraverso la quale gli studenti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. L’insegnante assume un ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando “ambienti di apprendimento” in cui gli studenti, favoriti da un clima relazionale positivo, trasformano ogni attività di apprendimento in un processo di “problem solving di gruppo”, conseguendo obiettivi la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti. (tratto da http://www.edscuola.it).
Il principio è molto interessante, i risultati didattici sono elevati come, spesso, lo sono le “chiacchiere” ad alta voce. I bambini collaborano con grande piacere ma spesso perdono il controllo del tono della voce e si crea confusione.
Ieri ho proposto una sorta di gioco ai bambini che è risultato da subito di grande successo. Lo potete utilizzare anche con i banchi disposti differentemente come nella figura 2 o 3.
Ho preso un sacchettino contenente dei solidi geometrici colorati come i seguenti.
Mentre i bimbi eseguivano il lavoro, passavo fra i banchi disposti ad isola. Le isole che lavoravano mantenendo il controllo ricevevano un solido geometrico blu, quelle che creavano confusione un solido rosso e quelle “medie” uno giallo.
Sulle isole potevano mettere più solidi e sostituirli in caso di miglioramento o peggioramento.
I bambini si sono divertiti, hanno lavorato con grande piacere ed hanno imparato anche a conoscere le figure tridimensionali. Alla fine della giornata ero contenta e lo erano anche loro.
Fonte: maestraemamma.it