La Procura di Pavia ha richiesto una condanna a tre anni di reclusione per Loredana Casale, la docente 65enne accusata dell’omicidio stradale di Daniele Marchi, maestro d’asilo di 50 anni travolto e ucciso mentre si recava a scuola in bicicletta la mattina del 23 gennaio 2023.
La dinamica dell’incidente
Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, Marchi stava attraversando in bicicletta sulle strisce pedonali di viale della Resistenza, a Pavia, quando è stato investito dalla vettura guidata da Casale. L’impatto è stato violento: l’uomo è stato trascinato per diversi metri. Subito dopo, la donna avrebbe compiuto un’inversione di marcia in un punto dove era vietato, proseguendo la sua strada senza prestare soccorso e senza chiamare aiuto.
Poco dopo, Casale ha parcheggiato nei pressi dell’istituto dove insegna ed è entrata in aula per iniziare la lezione. Quando gli agenti l’hanno raggiunta, Daniele Marchi era già deceduto a causa delle gravi ferite riportate.
“Pensavo fosse una buca”
Durante le indagini, Casale ha dichiarato di non essersi accorta di aver investito una persona, sostenendo di aver creduto di essere semplicemente passata sopra una buca. Una spiegazione che non ha convinto gli inquirenti, soprattutto considerando la dinamica e la gravità dell’urto.
Il processo e la richiesta della Procura
La docente è attualmente a processo con rito abbreviato, che prevede uno sconto di pena in caso di condanna. L’accusa è di omicidio stradale aggravato dalla fuga, dall’omissione di soccorso e dalla manovra pericolosa eseguita dopo l’impatto.
Il pubblico ministero ha chiesto per lei tre anni di reclusione, tenendo conto delle attenuanti generiche e della scelta del rito abbreviato. Una pena comunque inferiore rispetto a quella base prevista per il reato contestato, che parte da cinque anni.
I legali della professoressa hanno invece contestato l’aggravante della fuga e dell’omissione di soccorso, sostenendo che la loro assistita fosse realmente inconsapevole di quanto accaduto.
Prossima udienza il 5 giugno
Il procedimento è stato aggiornato al prossimo 5 giugno, data nella quale è attesa la sentenza. L’intera comunità scolastica e cittadina resta in attesa di un verdetto su una vicenda che ha profondamente colpito Pavia e ha sollevato forti interrogativi sul senso di responsabilità e sulla sicurezza stradale.