Macchie sulla pelle, quali sono pericolose: il decalogo salva vita, attenti al colore
Come riconoscere i diversi tipi di tumori della pelle. Osservare macchie e nei
I tumori cutanei sono più frequenti di quelli di polmone, seno, prostata e colon messi insieme e complessivamente nel 2016 hanno fatto registrare in Italia quasi 180mila nuovi casi. Secondo le statistiche più recenti, una persona su cinque svilupperà nella vita un basalioma (la forma di cancro della pelle più frequente e meno aggressiva) e i numeri sono in costante aumento.
Ma la buona notizia è che, se scoperte in fase iniziale, da queste malattie si può guarire. «Ognuno di noi può fare molto per “salvarsi la pelle”– sottolinea Piergiacomo Calzavara Pinton, Presidente della Società italiana di Dermatologia e Venereologia (SIDeMaST), il cui congresso annuale si terrà a Sorrento dal 3 al 6 maggio prossimi -. Bastano tre mosse: è fondamentale osservare con attenzione la propria cute, non indugiare troppo a consultare il medico se si nota qualcosa di anomalo e esporsi al sole con attenzione per evitare le scottature».
Il carcinoma basocellulare o basalioma
È il più frequente tumore della pelle e ogni anno secondo le stime (non esistono registri con dati precisi come per altri tipi di cancro) colpisce più o meno 980mila italiani. «È dovuto soprattutto all’esposizione eccessiva ai raggi solari e alle scottature che, negli anni, provocano danni al Dna che possono evolvere nella formazione di un tumore — spiega Calzavara Pinton, che è anche direttore responsabile del Reparto di Dermatologia degli “Spedali Civili” di Brescia —. È ritenuto il meno aggressivo dei tumori cutanei perché dà raramente metastasi, ma in realtà tende a infiltrarsi localmente e, soprattutto quando localizzato al viso, può persino portare alla perdita di organi (come occhi, naso, orecchie). Assai raramente è letale e nei casi iniziali basta l’asportazione chirurgica per eliminarlo, anche se in alcune varianti può ripresentarsi e richiedere asportazioni sempre più ampie (come nel caso dell’attore australiano Hugh Jackman)». Altre aree frequentemente colpite sono quelle più esposte alle radiazioni ultraviolette (petto, schiena, braccia o gambe).
Basalioma, come riconoscerlo
Generalmente i basaliomi vengono descritti come papule rosacee, piccole chiazze rosa, cicatrici biancastre, piccolo bozzi marroncini e leggermente traslucidi o, ancora, come lesioni che non guariscono, sanguinano o appaiono infiammate.
Basalioma, come curarlo
Se la diagnosi è tempestiva, la cura può consistere nella semplice rimozione chirurgica in anestesia locale o nella terapia fotodinamica, che combina un apposito gel a un laser che “brucia” le cellule maligne. Oppure, in casi selezionati (per evitare cicatrici specie al viso, ma in pazienti a basso rischio di recidiva), è oggi disponibile una lozione da applicare sulla lesione .«Per i basaliomi ampi più di 2 centimetri – continua Calzavara Pinton – per quelli che si ripresentano o che sono localizzati su cuoio capelluto, viso e collo, la chirurgia di Mohs può essere la soluzione più indicata: ovvero si asporta la lesione e, durante l’intervento, una parte viene inviata al patologo perché la analizzi e dica al chirurgo dove ampliare l’asportazione in base alla presenza di cellule cancerose non visibili ad occhio nudo nella cute circostante o in profondità». In alternativa, per lesioni più ampie che non possono essere rimosse chirurgicamente, esistono oggi dei farmaci in pillola molto efficaci o l’elettro-chemioterapia, che consente di distruggere le cellule tumorali con danno estetico limitato.
Il carcinoma cutaneo a cellule squamose o spinalioma
Noto anche come carcinoma squamo-cellulare, è la seconda forma più comune di cancro alla pelle e ogni anno secondo le stime (non esistono registri con dati precisi come per altri tipi di cancro) colpisce più o meno 140mila italiani. Può svilupparsi ovunque, ma le aree più colpite sono cuoio capelluto, orecchie, labbra e mani. Anche in questo caso, l’esposizione eccessiva e senza sufficienti protezioni ai raggi ultravioletti, con le relative bruciature, è il fattore di rischio principale (soprattutto per le persone di carnagione chiara). Lo spinalioma può essere più aggressivo del basalioma e nei casi più avanzati, quando non trattato tempestivamente, può metastatizzare.
Spinalioma, come riconoscerlo
Piccole chiazze rosa o rosse, un’escrescenza bitorzoluta, un bozzo color carne duro nel mezzo, e soprattutto una qualsiasi lesione che sanguina o si ulcera senza guarire: questi sono i modi più frequenti in cui si presenta uno spinalioma. Inoltre, bisogna ricordare che la cheratiosi attinica (lesioni pre-cancerose poco pericolose, ma assai frequenti: un terzo delle persone over 50 ne ha almeno una) può evolvere in questa forma di cancro più invasiva.
Spinalioma, come curarlo
Se gli spinaliomi sono individuati ai primi stadi, ancora una volta può bastare la rimozione chirurgica in anestesia locale oppure una terapia con una crema chemioterapica. Invece, per le lesioni più estese (oltre i 2 centimetri), recidive, o in zone più visibili, la chirurgia di Mohs offre le maggiori probabilità di guarigione.
Il melanoma
È il più aggressivo dei tumori cutanei e, se riconosciuto in ritardo, può essere letale. Non è il più comune, ma la sua incidenza è in costante aumento (specie tra i giovani adulti), tanto che in Italia nell’ultimo decennio siamo passati da 7mila a 14mila nuovi casi annui e questo è diventato il terzo tipo di cancro più comune sotto i 50 anni. Ancora una volta i fattori di rischio sono in gran parte legati ad un atteggiamento “scorretto” nei confronti delle radiazioni ultraviolette: eccessiva esposizione senza protezione solare, ripetute scottature durante l’infanzia, utilizzo frequente di lampade abbronzanti o lettini solari fanno salire il pericolo di ammalarsi. Ha maggiori probabilità di svilupparlo anche chi un precedente melanoma o avere un familiare che ha avuto questo tumore e la presenza di molti nei (più di 100), di cui alcuni atipici, ossia di diametro superiore a 5 millimetri e di forma irregolare. Se riconosciuto presto, può essere curato con successo anche solo con la chirurgia e guarire, ma se trascurato può diffondersi, anche rapidamente, ad altri organi e tessuti.
Melanoma, come riconoscerlo
Più frequente sulle gambe e sul tronco, non di rado colpisce anche zone meno esposte al sole. Il segnale principale del melanoma cutaneo è un neo diverso da tutti gli altri (il cosiddetto “brutto anatroccolo”) oppure il cambiamento nell’aspetto o la comparsa di un nuovo neo con le seguenti caratteristiche, indicate con la sigla ABCDE:
– A come Asimmetria nella forma. Un neo benigno è generalmente circolare o tondeggiante, un melanoma è più irregolare. Può essere piatto o in rilievo.
– B come Bordi irregolari e indistinti.
– C come Colore variabile: può essere marrone, nero, rossastro e cambiare nel tempo
– D come Dimensioni: sono da guardare con sospetto nei con diametro superiore ai 5-6 millimetri.
– E come Evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, tende a crescere, ad allargarsi.
Melanoma, come curarlo
«Quanto alle terapie per il melanoma – conclude Calzavara Pinton -, con una diagnosi ai primi stadi può essere sufficiente rimuovere la lesione cancerosa. È indispensabile che la diagnosi sia fatta non solo con visita “a occhio nudo”, ma con la dermatoscopia manuale o digitale. Se si arriva tardi, le probabilità di guarigione diminuiscono e serve una terapia farmacologica. Oggi abbiamo a disposizione diversi tipi di immunoterapici (il cui obiettivo non è distruggere le cellule tumorali, come fanno la chemioterapia o i farmaci a bersaglio molecolare, bensì riattivare le difese immunitarie dell’organismo contro i tumori), che consentono di ottenere buoni risultati anche con malattia metastatica».