Libero Tassella: “No ai concorsi, in ruolo i docenti vincitori del 2016 e i Dm di nuovo in Gae”
Di Libero Tassella
Si risolva il problema del precariato, con le immissioni in ruolo da subito. Servono insegnanti stabili che possano assicurare una scuola di qualità e serve stabilizzare situazioni lavorative nella scuola da fin troppo tempo precarie.
Ieri nella mia scuola abbiamo festeggiato il pensionamento di una docente di Scienze della Comunicazione in Gae da decenni che quest’anno supererà l’anno di prova. Servono soluzioni efficaci ed efficienti, la prima é quella di immettere subito in ruolo già dal prossimo primo settembre su tutti i posti vacanti anche su quelli che si renderanno tali dal 29 maggio alla data prevista per le immissioni in ruolo 2019/20.
La seconda é quella di scorrere tutte le quattro graduatorie oggi vigenti ai fini delle immissioni in ruolo, con lo scopo di svuotarle una volta per tutte, per poi passare a un sistema di reclutamento basato su concorsi ordinari per titoli ed esami triennali , altamente selettivi e di carattere nazionale.
Le graduatorie vigenti sono quella del concorso 2016 che va scorsa tutta, bloccando i nuovi bandi dei concorsi previsti, le Gae 2019 che va esaurita e le GR 2018 e 2019 che vanno anch’esse esaurite. Se non possono essere esaurite nelle provincie o nelle regioni di pertinenza, ebbene senza alcuna remora, pare ci siano resistenza della Lega, si consenta di stabilizzare il rapporto lavorativo ove c’è capienza e si cominci così a mettere fine al precariato.
Servono soluzioni immediate più volte indicate, bisogna risarcire i docenti della scuola dell’infanzia i cui organici sono stati penalizzati nel 2015 dalla legge 107, serve restituire hic et nunc tutti i posti degli immessi in ruolo nella scuola dell’infanzia e primaria per sentenza e depennati dalle Gae con la retrodatazione giuridica a loro spettante.
Bisogna garantire lo scorrimento di un concorso altamente selettivo come é stato quello bandito con DM 2016, e infine ma non ultima la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto dei posti di sostegno per l’immissione in ruolo del personale specializzato oggi costretto alla precarietà da un organico di diritto sottodimensionato.
Questo ci aspettiamo da un governo del cambiamento, gestione e risoluzione dell’esistente e solo successivamente, svuotate le graduatorie, istituire percorsi selettivi per l’accesso alla professione. Oggi invece abbiamo appena assistito ad un ennesimo accordo sindacale che propone pratiche che sembravano accantonate per sempre, si sceglie di prolungare la fase transitoria con un concorso riservato nella scuola secondaria, una sorta di condono, una sanatoria come quelle di un tempo.