Libero Tassella “Docenti della didattica di Stato vs docenti del libero pensiero. Non conformiamoci”
Di recente sono in molti a interessarsi alla Scuola e agli insegnanti o con interventi estemporanei sui nuovi media o con libri di successo presentati con grande effetto mediatico. Ricordo il commento di Mentana dopo il discorso del presidente Mattarella di fine anno, oppure il libro di Floris di cui per settimane si è parlato sui media.
Dopo anni di silenzio, le star della comunicazione giornalistica della TV si interessano finalmente alla Scuola come a turno filosofi, neuropsichiatri, cito tra gli altri Crepet, attori e tanti altri. Insomma la scuola fa notizia non solo come accadeva un tempo in occasione degli esami di Stato con paginate sui giornali o in occasione di atti di bullismo o di cronaca che vedono coinvolti alunni e insegnanti.
Ma di recente quello che è andato al cuore del problema della crisi che attraversa la scuola italiana é stato Salvatore Settis con un articolo pubblicato venerdì 21 giugno sul Fatto Quotidiano. Nella scuola italiana è in corso una lotta culturale fra due orientamenti dell’istruzione, afferma Settis, uno come segmentato addestramento a singoli mestieri, fondato sulle competenze, l’altro come apprendimento di una conoscenza orientata alla creatività individuale e collettiva.
Questa lotta si sostanzia in due modi d’ intendere l’istruzione, rappresentati da due categorie di insegnanti, il primo modello é quello che oggi cercano di imporre i Dirigenti scolastici con una sorta di didattica di Stato, codificata con la legge 107 del 2015 il cui impianto resta ancora integro, del resto il Ministro Bussetti Lega e il Sottosegretario Giuliano M5S sono stati e sono tuttavia portatori del primo modello.
Io con Settis sono per il secondo modello, non bisogna subire supinamente il modello aziendalista curvato sulle esigenze del mercato ma bisogna resistere nelle scuole e nei collegi soprattutto a inizio anno per affermare un modello basato sulla conoscenza e sui saperi per sviluppare le potenzialità di un cittadino creativo, libero e critico. La Scuola come diceva Calamandrei é un organo costituzionale non una dependance del Mercato e delle Imprese. Libero Tassella