Lei è Edlira, uccise le sue tre bimbe di 3, 10 e 13 anni a Lecco. Dopo 5 anni è in libertà
Era il 2014 quando, in una assolata domenica di marzo, la comunità di Chiuso (quartiere alla periferia di Lecco) si svegliò sconvolta da una terribile tragedia: Edlira Copa, 38enne di origine albanese, aveva ucciso con decine di coltellate le sue tre figlie, la piccola Sydni (di soli 3 anni), Keisi (10 anni) amante della musica e Simona (13 anni) promessa della pallavolo. La più grande vide l’orrore che la madre stava compiendo sul corpo delle sorelline e tentò di scappare, ma la mamma la rincorse e le tagliò la gola. Poi adagiò i corpi delle sorelline sul letto e tentò il suicidio senza riuscirsi.
Cinque anni dopo, arriva una notizia destinata a far discutere: la donna può godere di un regime di semilibertà. Ha infatti già lasciato l’ex ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere e gode della semilibertà in una struttura nel territorio lecchese. La donna si stava separando dal marito, e disse di essere preoccupata di vivere sola in Italia, e che le Mafia avrebbe rapito le sue bambine.
Il Corriere della Sera scrive che Edlira Copa avrebbe terminato il suo percorso di cura presso il Rems, residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, e ora sarebbe seguita, con la possibilità però di allontanarsi durante il giorno, in una comunità non lontano da dove ancora vivono il fratello e la sorella.
INCAPACE DI INTENDERE E VOLERE
Fu assolta per totale vizio di mente: il processo con rito abbreviato nel 2015 aveva stabilito che la donna albanese non fosse in grado di intendere e di volere quando uccise le sue bambine prima di cercare di suicidarsi. La perizia medica riporta che Copa era affetta da «psicosi paranoide acuita dai problemi personali preesistenti». Il giudice aveva stabilito che dovesse trascorrere dieci anni in un ospedale giudiziario, perché considerata «socialmente pericolosa». Ma cinque anni dopo le è stata concessa la semilibertà.
«L’EX MARITO: PER ME È MORTA CINQUE ANNI FA»
Una decisione che ha scioccato l’ex marito e padre delle tre bimbe Bashkim Dobrushi, che al Corriere ha detto di non poterla perdonare: «Non voglio sapere se Edlira è all’inferno o in paradiso. Non mi importa dove si trova, perché questo non potrà mai cambiare il mio dolore».
L’uomo ha ottenuto la cittadinanza italiana e ha avuto da poco un figlio con la nuova compagna. «Voglio solo andare avanti», dice, «pensare alla mia nuova famiglia, senza mai dimenticare però Simona, Keisi e Sidny. La loro madre per me è morta cinque anni fa».