Nel primo periodo della sua lontananza dalla famiglia, Angela Lucanto continuava a sperare di poter riabbracciare un giorno sua madre e suo padre. Ancora oggi, probabilmente, vive quegli anni di affetto mancati con una certa frustrazione: “Nessuno mi ridarà mai il tempo trascorso lontana dalla mia famiglia”, ha dichiarato nel 2019 a Chi. “Credo di aver superato tutto sia mentre lo vivevo e sia dopo, grazie al mio carattere forte e ribelle. Se mi fossi permessa anche una sola fragilità, mi avrebbero schiacciata”. E prosegue: “Cerco di non associare le cose ma oggi, da mamma, capisco ancora di più che cosa ha vissuto la mia. Riesco a a vedere quello che ci è successo attraverso i suoi occhi e da persona adulta e consapevole, ho capito ancora di più l’incredibile tragedia che ha vissuto”. Una tragedia che vede colpevole, paradossalmente, la stessa giustizia, è che è stata raccontata da Canale 5 nella fiction L’amore strappato. (agg. di Rossella Pastore)
“RACCONTARE LA STORIA DI ANGELA LUCANTO PER EVITARE ALTRI ERRORI”
Dall’interpretazione intensa di Sabrina Ferilli, qui nei panni della madre di Angela Lucanto, Raffaella, dipende gran parte della buona riuscita di questa ricostruzione. Proprio Sabrina Ferilli, in un’intervista rilasciata a Sorrisi in occasione della messa in onda, ha spiegato che la scelta di produrre una fiction del genere ha avuto diversi riscontri positivi anche nella realtà: “Abbiamo avuto grande solidarietà e decine di famiglie mi hanno scritto raccontando le loro storie”, fa sapere l’attrice, che cita direttamente il Moige (Movimento italiano genitori), associazione da lei sostenuta da più di un anno.
È possibile, oltre che auspicabile, che il narrare la storia di Angela Lucanto aiuterà a evitare altri errori: “Niente è facile, ci vuole tempo e perseveranza, tenendo però sempre presente, e lo sottolineo, che nessuno toglie importanza al lavoro delle case famiglia, degli assistenti sociali e dei tribunali minorili. Ciò detto, quando in contesti come questi succedono cose drammatiche, bisogna non solo avere il coraggio di sottolinearle, ma se ci sono anomalie strutturali, di leggi non giuste, si deve avere il coraggio e l’urgenza di modificarle”.
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ANGELA LUCANTO OGGI
È serena oggi Angela Lucanto, bambina rapita dalla giustizia che ha ispirato L’amore strappato, fiction con Sabrina Ferilli in onda in replica questa sera su Canale 5. Angela è restia a rilasciare interviste, mentre sua madre Raffaella, che ha vissuto forse più consciamente il dramma legato all’errore giudiziario, non ha mai esitato a raccontare la loro storia ai giornali e in tv. In un’intervista a Today del 2019, in particolare, Raffaella ha accennato anche alla vita attuale della figlia: “Si è sposata ed ha avuto un figlio proprio qualche giorno fa. È un maschietto (sorride, n.d.r.). […] Sarà il nostro nuovo inizio, la nostra rinascita.
Oggi stiamo bene e siamo sereni, ma quei dieci anni non ce li ridà nessuno”. In un certo senso, infatti, non sono mai andati oltre a quel grave trauma che li ha toccati, e c’è da aspettarsi che siano molto protettivi nei confronti del nuovo arrivato. Prosegue la nonna: “Pensi che io, dopo che hanno portato via Angela, passavo le giornate fuori da scuola, aspettando l’uscita del fratello, perché avevo il terrore di non vederlo tornare a casa. Sì, ancora oggi vivrei malissimo se avessi bambini”. (agg. di Rossella Pastore)
CHI È ANGELA LUCANTO, PROTAGONISTA DELLA STORIA VERA DE “L’AMORE STRAPPATO”
Le vicissitudini di Angela Lucanto, l’ex bambina “rapita” dalla giustizia, hanno fatto indignare e commosso l’Italia intera. Ad appena sei anni, Angela fu letteralmente strappata alla sua famiglia dato il via a quello che poi si sarebbe rivelato uno dei più clamorosi casi di malagiustizia in Italia. Le sue vicende, contenute nel libro da lei scritto dal titolo “Rapita dalla giustizia”, hanno ispirato la fiction in onda questa sera su Canale 5, “L’amore strappato”. “Mi hanno tolto ai miei genitori. Mio padre, accusato di violenze, è finito in carcere, innocente”: così Angela, nel settembre 2019, riassumeva brevemente la sua drammatica storia, intervistata dalla trasmissione Chi l’ha visto. “Poi è stato assolto, ma io sono stata data comunque in affidamento e non sono potuta più tornare dalla mia famiglia”, ha proseguito la Lucanto, oggi ormai una donna e una mamma.
Angela Lucanto per dieci lunghi anni fu tolta alla sua famiglia per un abuso mai subito. “Quando da bambina sono stata portata via pensavo che di lì a poco avrei riabbracciato la mia famiglia”, ha commentato alle telecamere della trasmissione di Rai3. Questo però non avvenne, almeno non nell’immediato. Da quanto ha fatto ritorno a casa ha deciso di “riprendere in mano la mia vita”. Oggi Angela ha 31 anni e da pochi anni è mamma dopo essersi sposata nel 2015.
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ANGELA LUCANTO, LA SUA VERA STORIA
E’ la metà degli Anni Novanta quando Angela Lucanto ha appena 6 anni e vive serenamente con papà Salvatore, mamma Raffaella e il fratello Francesco in un tranquillo paese di provincia alle porte di Milano. “Io stavo benissimo, ero anche un po’ viziata essendo la più piccola e femmina, ero serena”, ricorda oggi Angela. Un giorno, una cugina 14enne con problemi psichiatrici accusò il papà di Angela di aver subito abusi e con lei anche la stessa piccola di casa Lucanto. Fu così che una assistente e due carabinieri fecero irruzione a scuola e portarono via Angela. Da qui prese il via un lungo calvario lungo oltre dieci anni. Il papà Salvatore finisce il carcere con l’accusa di pedofilia dalla quale fu assolto solo dopo un processo e due anni di carcere perchè “il fatto non sussiste”.
Nel frattempo Angela trascorse gli anni tra orfanotrofi e una nuova famiglia: “Affrettarono la pratica di adozione”, ha ricordato Angela dopo l’assoluzione del padre. “C’è stata anche una volta che dissero ai miei genitori che io avevo confessato”, ha spiegato la Lucanto, ma quando la mamma chiese la registrazione del colloquio le fu detto che era andata persa ma in realtà “Non c’era niente”. Anche la famiglia affidataria non contribuì a far conoscere la verità ad Angela che “subiva” il loro controllo. E mentre l’ormai ragazzina era all’oscuro di tutto, i genitori non smisero mai di cercarla: “A me veniva detto che non mi volevano”, ha ricordato, sottolineando le tante menzogne. A 17 anni, nel 2006 però, all’uscita da scuola le si avvicinò un ragazzo: “Non lo conoscevo, mi disse se poteva lasciarmi una lettera”. Quel ragazzo è in realtà il fratello Francesco che le scriveva che nessuno aveva mai smesso di cercarla. Da lì a poco avrebbe riabbracciato nuovamente i suoi genitori naturali.