La sposa bambina napoletana: Mamma mi ha fatto sposare un orco, incinta dopo lo stupro
Aveva appena 12 anni quando è stata venduta a un boss della camorra per cinquantamila lire. Un episodio che ricorda cronache di Paesi lontani, ma che è accaduto in Italia, nemmeno tanto tempo fa: erano negli anni Settanta. Ilde Terracciano, oggi 59enne, ha trovato la forza di uscire dall’inferno, nonostante tante difficoltà.
“Anche dal punto di vista fisico non ho mai fatto pace con me stessa. Per un lungo periodo ho fatto la doccia con la biancheria intima addosso, mi facevo schifo”, racconta. E ora, per mettersi alle spalle tutto, ha anche pubblicato un romanzo autobiografico, intitolato Scappa a Piedi Nudi, promosso su un profilo Facebook, diventato una raccolta di pensieri.
Nel suo romanzo, in vendita nei bookstore online, Ilde Terracciano ha rivelato il lungo calvario, ripreso anche da un articolo del Corriere della Sera. Tutto comincia quando le muore il papà per ischemia, medico conosciuto nel paese e famiglia benestante. La mamma vuole rifarsi una vita e vede nalla figlia appena adolescente, un ostacolo. Quindi la mamma la cede come un oggetto a un camorrista di Ottaviano, in provincia di Napoli.
L’uomo, all’epoca di 28 anni, la usa a proprio piacimento: la violenta, la maltratta, incurante del fatto che si trovi di fronte a un’adolescente. Una bambina di 13 anni a cui è stata strappata l’infanzia per un pungo di lire. Il boss tira dritto: gestisce un giro di prostituzione e porta con sé Ilde. La fa assistere a dei rapporti sesssuali tra lui e le prostitute così che la bambina possa impare.
In una delle violenze, finisce per metterla incinta e decide di sposarla: nessuno si oppone. Il matrimonio viene celebrato nella chiesa di San Gennarello ad Ottaviano, con il benestare del sacerdote dell’epoca. Ilde accetta di partorire, ma capisce che il limite è stato superato: scappa, trovando rifugio in stazione.
Ma il calvario non è finito: conosce un altro uomo, nient’affatto migliore, che la porta in una gang criminale. L’uomo le da una pistola e le dice di uccidere la madre, ma lei non ce la fa “era mia mamma, volevo solo il suo amore”. Per questo motivo, però, ha problemi con la giustiizia, e finisce in carcere per reati legati alla droga e alla ricettazione. Ilde, però, riesce a risollevarsi con la forza della fede, come scrive nel libro. E alla fine ottiene anche l’annullamento del matrimonio alla Sacra Rota, costruendo pezzo per pezzo la sua vita.