La Scuola nel Governo Giallo-Rosso: Ecco il nuovo progetto di Di Maio che non convince i docenti. Di Libero Taseella
Cari Colleghi, ho letto i punti programmatici di Luigi Maio che ieri sono stati consegnati a Mattarella in occasione della prima tornata delle consultazioni per la crisi di governo.
Non vi sarà certo sfuggito che il punto 6 del programma parla di autonomia differenziata anche se temperata, senza questa volta neppure il pressing della Lega, per le regioni: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
L’accenno poi alla scuola, tranne la questione specifica delle classi pollaio, che prevederebbe un preciso impegno economico nella legge di bilancio “lacrime e sangue” del 2020, é quanto mai generico. Niente sulla 107 del 2015 ricordando che il 4 marzo i docenti votarono il M5s anche per l’ abrogazione della Buona Scuola, niente su quella precedente del governo Berlusconi, la riforma Gelmini votata dalla stessa Lega e che previde un netto taglio degli organici per un’economia di spesa pari ad 8 miliardi di euro.
Io credo che i 10 punti siano già il frutto di un pre accordo tra M5S e PD ( un governo giallo rosso) che si va sempre più precisando, non credo a un forno verde ancor acceso. É una mossa disperata di Matteo Salvini per tener buoni i suoi. In quel partito, ricacciato all’opposizione per colpa del suo capo, presto inizierà un lotta interna, protagonisti: Giorgetti, Maroni e i Governatori del Lombardo Veneto.
Ora da quei punti si tratta di partire per arrivare ad un’intesa per un governo di legislatura martedì prossimo e che avrà il sostegno di M5s, PD, LEU, autonomie e parte del gruppo misto. Le elezioni sono lontanissime dallo scenario politico almeno per tutto il 2020.
Sono molto preoccupato da quel punto 6 , sopra richiamato, e da quel generico accenno alla Scuola. Gli insegnanti si aspettano molto da un nuovo progetto riformatore in netta discontinuità con le precedenti riforme ( Gelmini prima e Giannini poi) e che nella diciottesima legislatura ancora non si é visto se é vero come é vero che un DL che aboliva alcuni aspetti inquietanti della 107/2015 ( Riforma Giannini) ( ambito territoriale, titolarità su ambito chiamata diretta ),
le classi pollaio ( riforma Gelmini) ancora non si sono tradotti in leggi dopo 14 mesi e non so se con questa alleanza giallo rossa che va profilandosi, vedrà mai luce, visto che il PD ha votato contro le modifiche della 107/2015 e Leu si sono astenuti.