E’ finito il processo bis legato all’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto del 2010. Il giudice monocratico del Tribunale di Taranto Loredana Galasso ha condannato 11 imputati per depistaggi. Lo zio di Sarah, Michele Misseri è stato condannato ad altri 4 4 anni di reclusione. Michele, infatti, era già stato condannato nel processo principale in via definitiva a 8 anni di carcere per soppressione di cadavere. La condanna è arrivata per il reato di autocalunnia in quanto si autoaccusò dell’omicidio di Sarah.
La pena più alta, 5 anni di reclusione, è stata comminata a Ivano Russo. Ivano è stato condannato per false informazioni al pm e falsa testimonianza alla Corte d’Assise. Ivano secondo i giudici è stato anche il movente dell’omicidio che ha portato alla morte della piccola Sarah e alla condanna all’ergastolo della cugina Sabrina Misseri. Il ragazzo infatti era conteso tra le due che il giorno dell’omicidio litigarono furiosamente, com e aveva confessato lo stesso Russo alla sua ex fidanzata, testimone chiave nel processo bis.
Le prove che incastrano Ivano Russo
Ad incastrare Ivano Russo è stata principalmente la sua ex fidanzata Virginia Coppola. Ivano infatti aveva dichiarato che il giorno dell’omicidio di Sarah non era uscito di casa e che aveva addirittura lasciato il telefono in auto, per poi recuperarlo solo nel pomeriggio. La sua tesi era stata avvallata dalla mamma, dal fratello e dalla cognata anche loro condannati per falsa testimonianza.
Ma la sua ex, Virginia Coppola ha raccontato ai giudice un’altra verità. La teste infatti ha confessato che Ivano le avrebbe raccontato di essere uscito quel pomeriggio del 26 agosto e di essersi recato proprio a casa di Sabrina Misseri, dove ad attenderlo c’era anche Sarah per un chiarimento tra i tre. Alla fine il chiarimento era sfociato in una brutta lite tra le due cugine e lui se ne era andato esasperato dalla questione. Quindi Ivano non stava dormendo come da lui dichiarato, ma alle 13,45 sarebbe uscito per poi tornare una ventina di minuti dopo proprio nel mentre Sarah veniva uccisa.
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Inizialmente i magistrati avevano dei dubbi sulla testimonianza di Virginia Coppola. La loro relazione non è finita affatto bene, anzi ci sono state addirittura una serie di denunce reciproche che risalgono al periodo del loro fidanzamento. Proprio per questo, la stessa procura aveva sospettato che la sua testimonianza potesse essere una forma di ripicca della Coppola nei confronti di Russo. La donna infatti ha giustificato il suo silenzio iniziale, perchè intimorita dalla stesso Russo.
“Quelle due stavano litigando” queste le parole che Ivano ha quindi confidato a Valentina secondo la ricostruzione della donna al processo bis. A riprova di ciò alcuni testimon i hanno dichiarato di aver visto la macchina di Ivano allontanarsi da via Deledda ( dove appunto è ubicata la villetta dei Misseri) verso le 14. Da li a pochi minuti, secondo la ricostruzione dei fatti agli atti, Sarah verrà uccisa. Quindi Ivano sapeva cosa stava facendo e con chi stava la 15enne poco prima che venisse uccisa, ma non ha mai parlato. Perché? E se avesse assistito anche all’omicidio stesso? La risposta a questi interrogativi forse non la avremo mai.