In una recente circolare (la n. 3114/2018), l’Inps ha fornito chiarimenti sui permessi Legge 104 e sulle modalità di fruizione in alcuni casi particolari; il target di quella comunicazione corrispondeva ai lavoratori che assistevano parenti disabili ed erano chiamati a organizzare turni di lavoro. Nella circolare si specificava come il soggetto che lavorasse a cavallo di due giorni, di notte (mettiamo dalle 22 alle 7) e prendesse un permesso, quest’ultimo avrebbe contato solo come una giornata lavorativa.
Lo stesso vale per i weekend e i giorni festivi. Tuttavia, solo i lavoratori affetti da disabilità possono rifiutare di lavorare in turni di notte e nei giorni festivi. I lavoratori che svolgono attività di caregiver, cioè che assistono il familiare malato, hanno altre possibilità di far valere i propri diritti, ma non questa. Potremo dire che sono molto più limitati rispetto ai lavoratori disabili. Tutto viene comunque stabilito dalle singole normative dei contratti collettivi nazionali di riferimento.
Permessi Legge 104: come funziona per turni di notte e festivi
Ad esempio, come riporta La Legge per Tutti, “tra i CCNL che prevedono la facoltà per i dipendenti che assistono un disabile grave di rifiutarsi di prestare l’attività lavorativa nelle domeniche e nei festivi, uno dei più noti è il CCNL Commercio e Terziario”. Più precisamente, si legge nel CCNL che i lavoratori “che assistono portatori di handicap conviventi o persone non autosufficienti titolari di assegno di accompagnamento conviventi non sono tenuti ad assicurare le prestazioni nei giorni festivi e domenicali”.
Tuttavia, in quei CCNL in cui tale normativa non è esplicitamente riferita, si deve fare riferimento la giurisprudenza sui singoli casi. Che talvolta può risultare anche contraddittoria. Da un lato si afferma che il datore di lavoro può richiedere la disponibilità nei turni notturni e nei giorni festivi a seconda del tipo di lavoro e delle esigenze richieste e concordate. Ad esempio nei casi di pubblica utilità, o nell’eventualità sussistano esigenze specifiche organizzative. Resta però obbligatorio anche il consenso da parte del lavoratore, che può essere anche tacito. Non parla di “obbligo”, ma di “facoltà” la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro. Che legittima così il consenso da parte del lavoratore e la sua facoltà di rifiutare.
Permessi Legge 104: lavoro di notte e festivi, facoltà o obbligo?
A meno che non ci siano eccezionali esigenze che richiedono la forza lavoro, casi di forza maggiore o eventi particolari che si tengono in quei periodi temporali (notte e festivi). Solo in questi casi, secondo la Fondazione, l’obbligo prenderebbe il posto della facoltà. Anche nell’eventualità in cui il soggetto possa fruire dei permessi retribuiti secondo la Legge 104. In casi di emergenza, ovvero di situazione che possono comportare pericoli per la vita e la salute umana, l’obbligo precederebbe la facoltà. Tutto questo non impedisce tuttavia la regolare fruizione dei permessi retribuiti 104, modulabili e proporzionabili nel corso del mese.