Gemelline Schepp vive, spunta il testimone chiave: “Ecco dove si trovano”
Emergono aggiornamenti inquietanti relativi al caso delle gemelline Schepp, le bambine tragicamente scomparse dopo esser state rapite dal padre. Secondo una fonte, riportata da Nuova Società, le bambine potrebbero essere vive e forse lontano dall’Italia. Un uomo, il cui nome al momento resterebbe ignoto, avrebbe fornito delle informazioni alla squadra di inquirenti che da anni indaga sulla scomparsa delle piccole Alessia e Livia. Quest’ultime scomparse nel gennaio 2011 dalla loro casa in Svizzera.
Gemelline Schepp, la testimonianza scioccante: “Ho falsificato i passaporti”
Ha fatto discutere recentemente una testimonianza scioccante sul caso delle gemelline Schepp, riportata da Nuova Società. Un uomo avrebbe fornito delle informazioni alla squadra che da anni indaga sulla scomparsa di Alessia e Livia. Quest’ultime scomparse nel gennaio 2011 dalla loro casa in Svizzera. Le informazioni rilasciate dal testimone lascerebbero pensare che le piccole siano ancora vive e non, come l’ipotesi peggiore lasci pensare, uccise dal padre prima di togliersi lui stesso la vita. Il superteste sarebbe il commesso di una tipografia che ha inviato una lettera agli inquirenti. “Ho lavorato per la tipografia che ha stampato i loro passaporti falsi. Le gemelline sono vive” si leggerebbe nella missiva che porta con sé non pochi dubbi.
Dubbi non solo sull’autenticità della testimonianza. Ma soprattutto sulla reale esistenza di quella tipografia e di quei documenti falsi. Come più volte detto nel tentativo di capire cosa è successo ad Alessia e Livia, nel folle viaggio del padre. Un viaggio che, ricordiamo, ha portato l’uomo fino in Puglia. Ma le tracce delle piccole sorelle si sono perse a Marsiglia, prima che l’uomo si imbarcasse per la Corsica e poi tornasse indietro per percorrere tutta l’Italia in macchina. Dunque Schepp non avrebbe avuto bisogno di documenti falsi per portare con sé le figlie.
Le gemelline sono in Sudamerica?
In questo senso, riprenderebbe invece credito una tesi solo sfiorata nei primi tempi dopo la scomparsa: quella per cui l’uomo, disperato per la separazione dalla moglie e intenzionato a suicidarsi, avrebbe prima messo le bimbe su un volo diretto in Sudamerica per salvarle dalla sua depressione. Ma in questo caso chi aspettava Alessia e Livia dall’altra parte dell’oceano?
La ricostruzione
Le piccole furono prelevate dal padre per l’ultimo weekend di gennaio, ecco le tappe del viaggio che si concluse con la scomparsa delle piccole e e la morte di Schepp. Matthias Schepp, 44 anni, prende le piccole per il fine settimana dal 29 e 30 gennaio dalla casa in cui vivono con mamma Irina a Saint Sulpice, comune svizzero del Canton Vaud. La sera di domenica 30 invia un messaggio alla ex moglie per comunicarle che l’indomani avrebbe portato lui Alessia e Livia a scuola. Non lo fa e parte parte in auto con loro in direzione Marsiglia, da dove invia una cartolina alla moglie in cui le dice che non riesce a vivere senza di lei. Poi preleva 7.500 euro e la sera si imbarca sul traghetto ‘Scandola’ diretto in Corsica, a Propriano.
Lì padre e figlie vengono visti da una testimone la mattina del primo febbraio, intorno alle 9,30. Matthias si dirige in auto verso il nord est dell’isola, facendo un tragitto di tre ore e giungendo a Bastia dove si imbarca – da solo – sul traghetto per Tolone. Giunti nella città del Sud francese, la mattina del 2 febbraio si dirige verso la frontiera italiana, dove la sua auto viene registrata a Ventimiglia . Passa per Vietri e arriva infine a Cerignola, dove si uccide gettandosi sotto un Eurostar Milano-Bari in transito.