Gela, Maestra uccide le figlie di 7 e 9 anni. A trovarle il marito insegnante: “E’ incapace di intendere”
Giusy Savatta, l’insegnante di Gela che il 27 dicembre del 2016 strangolò le sue due figlie nella loro casa nel centro storico della città, è stata assolta dalla Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta perchè ritenuta incapace di intendere e volere al momento dei fatti.
L’assoluzione era stata data alla donna anche lo scorso anno dal Tribunale di Gela. L’assoluzione per non imputabilità è stata quindi confermata anche dopo la nuova perizia disposta in secondo grado, su istanza della parte civile, poichè la donna è stata di nuovo ritenuta incapace di intendere e di volere al momento del fatto.
Gli avvocati di parte civile Flavio Sinatra e Giovanni Giudice, rappresentanti del padre delle piccole Maria Sofia e Gaia, rispettivamente 9 e 7 anni, avevano richiesto la riforma dell’assoluzione, poichè ritenevano che le conclusioni dei periti di secondo grado contrastassero con gli esiti del primo elaborato disposto ed effettuato in incidente probatorio.
Nessun risarcimento spetta dunque a Vincenzo Trainito, anche lui insegnante, marito di Giusy, difesa dagli avvocati Luisa Campisi e Pietro Pistone. In quel drammatico giorno di dicembre 2016 fu proprio il marito della donna a dare l’allarme quando, rientrando un po’ prima del solito, trovò le bambine morte e la donna che minacciava di suicidarsi.
Giusy Savatta infatti, resasi conto di ciò che aveva fatto stava tentando di suicidarsi versandosi addosso della candeggina. Ai carabinieri che indagavano sul caso poi la donna dichiarò di aver ucciso le sue figlie perché in preda ad un raptus di follia dovuto al timore che il marito volesse separarsi da lei ed abbandonare la famiglia.