Oggi, sabato 26 aprile, piazza San Pietro è blindata per i funerali di Papa Francesco. Al termine della celebrazione eucaristica, il feretro percorrerà le strade di Roma in corteo, diretto verso la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove avverrà la tumulazione. Un evento che ha visto la partecipazione di delegazioni reali e leader internazionali, uniti per rendere omaggio al Pontefice.
Tra i presenti ci sono i sovrani di Spagna, Re Filippo VI e la Regina Letizia, che da anni mantengono un rapporto molto stretto con la Santa Sede. A unirsi al cordoglio anche Re Abdullah II e la Regina Rania di Giordania, protagonisti del dialogo interreligioso tra cristianesimo e islam. Dal Belgio Re Filippo e la Regina Matilde, mentre la Regina Mary rappresenta la Danimarca. La famiglia reale norvegese è presente con la principessa Mette-Marit. A rappresentare il Regno Unito c’è il principe William, erede al trono, la cui partecipazione acquista un forte valore simbolico nel delicato equilibrio tra monarchia e religione anglicana e cattolica. Assente, tuttavia, Re Carlo e la regina Camilla. La Svezia è presente con Re Carlo XVI Gustavo e la Regina Silvia, mentre l’Ordine di Malta, antica istituzione sovrana e religiosa, è rappresentato dal Gran Maestro Fra’ John Dunlap.
Funerali Papa Francesco, La disposizione dei posti
La disposizione dei posti seguirà lo stesso protocollo seguito anche per i funerali di papa Wojtyla e del pontefice emerito Joseph Ratzinger. In prima fila quindi ci saranno i rappresentanti dell’Italia. O meglio, alla sinistra del feretro, posizionato a terra sul sagrato di San Pietro, ci saranno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con la figlia Laura, e la premier Giorgia Meloni. In prima fila ci saranno anche il presidente del Senato e della Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. E ancora: il presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Seppure i funerali si svolgeranno in Vaticano, ovvero in uno Stato estero, la precedenza spetta alle autorità italiane dal momento che il Papa è anche Primate della Chiesa di Roma, ovvero il vescovo della capitale italiana.
Come ha spiegato il direttore della sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni nel corso di un briefing con i giornalisti, sarà però la delegazione argentina la prima che verrà fatta accomodata sul sagrato della Basilica di San Pietro. Subito dopo spetterà ai rappresentanti italiani. Il protocollo prevede inoltre che si procederà con i sovrani regnanti e a seguire i capi di Stato: tutti seguendo l’ordine alfabetico in lingua francese. Se quindi Mattarella sarà il primo della fila sulla sinistra del feretro, il primo rappresentante visibile sulla destra sarà il presidente dell’Argentina Milei. Con lui dovrebbe esserci anche la sorella Karina, segretaria generale della presidenza argentina. Chi ci sarà seduto ancora in prima fila?
Sempre secondo il protocollo, ci saranno anche gli altri sovrani regnanti di religione cattolica, come il re di Spagna Felipe VI e la regina Letizia Ortiz, re Filippo del Belgio e la regina Mathilde, Alberto II di Monaco, il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, John Timothy Dunlap. Poi sarà la volta dei regnanti non cattolici come Carlo XVI Gustavo di Svezia, il principe William del Regno Unito e il principe ereditario di Norvegia Haakon.
A questo punto si procederà con l’alfabeto francese per assegnare gli altri posti a presidenti della Repubblica, premier e ministri. Questo vuol dire che in prima fila ci saranno anche i capi di Stato della Germania e dell’Austria, Frank Walter Steinmeier e Alexander van der Bellen. Poi quello albanese Bajram Begaj e angolano João Manuel Gonçalves Lourenço. Dove si siederà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump? Il sistema francese prevede che Donald Trump sarà vicino al presidente della Finlandia Alexander Stubb mentre subito dopo ci sarà il presidente francese Emmanuel Macron. Ben lontano invece il leader ucraino Volodymyr Zelensky che quindi non sarà accanto a nessun rappresentante del governo Usa. Accanto al presidente americano ci potrebbe essere infatti l’ex presidente Usa Joe Biden.
Tra i primi posti non mancheranno il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, i presidenti del Consiglio, della Commissione e del Parlamento dell’Unione Europea, Antonio Costa, Ursula von der Leyen e Roberta Metsola.