Il cadavere trovato in mare al largo di Marina di Ravenna mercoledì pomeriggio è di Anna Bouchouata, la 17enne studentessa italiana di origini marocchine di Bozzolo in provincia di Mantova, scomparsa il 16 aprile scorso.
La conferma arriva da Ravenna dove già gli inquirenti avevano fatto alcune indagine come la comparazione dell’arcata dentaria. Ora la certezza nonostante si attenda ancora il risultato del Dna con la comparazione di quello dei famigliari arrivati a Ravenna giovedì.
Per cercare la ragazza che non si trovava si erano mobilitati in tanti lungo il fiume Po. E’ stato lì, dopo la scomparsa, che sono erano ritrovati alcuni effetti personali della 17enne: lo zaino, le scarpe, una giacca, alcuni fogli di un diario. Si pensa che la ragazza si sia gettata nel Po che sfocia nell’Adriatico e che la corrente, dalla foce del grande fiume, l’abbia portata fin davanti alla Costa ravennate.
La minorenne il giorno della scomparsa era attesa a casa dopo la scuola a Cremona e un giro con le amiche a Casalmaggiore. Nella cittadina gli ultimi avvistamenti, poi aveva fatto perdere le proprie tracce. La minorenne di origine marocchina ma con nazionalità italiana abitava a Bozzolo nel Mantovano insieme ai genitori e a sette, tra fratelli e sorelle.
Doveva arrivare in treno da Cremona, dove frequenta l’istituto superiore Antonio Stradivari. Dal treno però non era mai scesa e non aveva fatto rientro a casa. I familiari avevano provato a chiamarla sul cellulare, ma invano. Dopo alcune ore di attesa, i genitori si sono rivolti ai carabinieri e avevano lanciato un appello a Chi l’Ha Visto?.
Docenti e compagni di scuola increduli per quel che è successo. Nessuno si aspettava che la giovane soffrisse di disturbi o vivesse una stato di depressione tale da portarla al tragico gesto