DM, Grande gesto di solidarietà verso i colleghi durante il concorso straordinario. “O tutti o nessuno”
Il Concorso Straordinario, nella maggior parte delle regioni, sta giungendo al termine. L’espletamento della prova orale per gli ultimi candidati è previsto tra la fine di giugno e i primi giorni di luglio. Solo in alcune regioni quali Emilia Romagna e Sardegna per la primaria comune, e sempre Emilia Romagna per la primaria sostegno, i calendari sono agli esordi.
E nel frattempo è già stato pubblicato il decreto del ConcorsoOrdinario, di cui si attende il bando. Il Miur dunque non perde tempo, e sta proseguendo lungo la preannunciata linea della previsione di reclutamento tramite concorso, non curandosi delle continue richieste dei Diplomati Magistrali.
La risposta dei Diplomati Magistrali al Concorso Straordinario
A quanto si legge già da alcuni mesi sui social, alcuni DiplomatiMagistrali hanno pensato di far sentire la propria voce proprio per il tramite del Concorso Straordinario. Pare che alcuni tra questi insegnanti partecipanti al concorso, stiano attuando una sorta di “protesta” , presentandosi il giorno della prova, firmando la presenza e allontanandosi senza sostenere la prova stessa.
La conseguenza di tale reazione, sempre secondo le voci circolanti sul web, parrebbe essere l’assegnazione solo del punteggio derivante dai titoli e dai servizi dichiarati all’atto della domanda di partecipazione. Questa reazione li andrebbe quindi a penalizzare all’interno della graduatoria di merito regionale che verrà stilata.
Le motivazioni
Ancora una volta le motivazioni dei Diplomati Magistrali sono legate alla non accettazione di dover sostenere un concorso per titoli ed esami (sebbene riservato) per poter accedere in futuro al ruolo. Il Concorso Straordinario non rappresenterebbe una soluzione al loro problema per questi insegnanti. Ma non solo. Molti di loro hanno anche detto di aver protesto per quei colleghi che sono stati esclusi da questo concorso sostenendo che la battaglia è per tutti.
I Diplomati Magistrali continuano a rivendicare il loro diritto ad entrare nelle Gae o di permanerci, seguendo solo ed esclusivamente questa strada per poter concorrere alle assunzioni a tempo indeterminato. E i ricorsi che continueranno ad essere esperiti nei mesi a venire saranno ancora rivolti in questa direzione.