Disabilità e centri estivi, La denuncia: “Per i nostri bimbi costano troppo, lo Stato deve aiutare”
Di Laura Soria
In Italia quando terminano le scuole iniziano per i genitori lavoratori dei problemi di gestione familiare, soprattutto quando si hanno figli con dis-abilità! Nel nostro paese avere figli speciali diventa un bene di lusso, sotto molteplici punti di vista, dalle terapie alla frequentazione di Campi estivi!
Purtroppo partecipare ad un centro in cui si puo’ stare con altri bambini e ragazzi, giocare, ballare, fare attività sportive, pranzare e merendare tutti insieme per NOI è ancora più oneroso! Ci ritroviamo a dover pagare non solo Il centro ricreativo ma anche un operatore che possa seguirli, poiché hanno bisogno di un rapporto uno ad uno per l’inserimento, doverli accompagnare al bagno, supportarli per mangiare e così via.
L’alternativa sarebbe quella di farli stare a casa per non affrontare tali spese e questo comporterebbe una regressione di un intero lavoro annuale, stare con i nonni, zii, giornate intere rapportandosi molto poco con i loro coetanei significherebbe perdere un bel lavoro svolto durante l’anno!
L’estate è importante poiché si ha un momento di crescita, perchè per loro significa libertà, libertà dalla scuola, dalla routine, dalle terapie, dagli impegni del pomeriggio, libertà dallo stress della routine di un intero anno! Ma questa libertà per chi ha un figlio autistico, con sindrome dell’X fragile, con sindrome di down o con altre difficoltà, quanto ci costa? Ma soprattutto quanti sono i centri che accolgono persone con disabilità?? Ancora esistono centri estivi non attrezzati!
Ma perché il nostro stato permette l’apertura dei centri estivi se non sono attrezzati per tutti?
La legge consente l’inclusione non l’esclusione! Il periodo estivo è un momento di socializzazione fondamentale, in questo periodo dell’anno con l’interruzione delle normali attività, i ragazzi disabili ed i genitori passano davvero periodi di grande difficoltà, di solitudine ed isolamento, impossibilitati per un aspetto economico a partecipare ad attività socializzanti!
Un genitore non può accollarsi spese del centro estivo ed anche di un operatore, si arriverebbero a cifre altissime che variano sul nostro territorio dai 200 ai 250 a settimana con una frequentazione settimanale assidua. Ed allora cosa dobbiamo fare? Come possiamo non far sentire i nostri figli esclusi? Come fare in modo che un genitore possa pagare il centro come tutti?
La risposta è semplice, appellarci alle nostre istituzioni. L’inclusione è per tutti! Anche l’estate è inclusione! Tutto l’anno è inclusione..
Noi siamo sempre inclusione 365giorni all’anno! I nostri figli hanno bisogno di sentirsi come tutti, perché sono come tutti, bisogna agevolare e supportare le famiglie. Una estate vale più di dieci inverni.