Diplomati magistrali in ruolo esclusi dal concorso straordinario: lo scandalo coinvolge 2000 maestri
Diplomati magistrali in ruolo esclusi dal concorso straordinario, la lettera di una maestra.
Mi chiamo A. e sono mamma di due figli, che da circa 15 anni ha insegnato in una Scuola paritaria dell’infanzia.
Con la presente vorrei illustrare quello che sta succedendo a me e a tantissime altre mie colleghe. Si trovano nella mia stessa situazione lavorativa e di cui mi faccio portavoce. Ebbene, stiamo parlando di un’ingiustizia bella e buona, che come tante cose in Italia si sta consumando passando quasi inosservata. Anche se più di 2000 persone sono colpite e coinvolte in tale situazione.
Dicevo che per circa 15 anni ho lavorato in una Scuola paritaria e ci tengo a precisare che ho insegnato sempre nella stessa scuola. Dove ho sempre cercato di svolgere il mio lavoro con la dovuta professionalità, ma soprattutto con umiltà e tanta umanità. Insomma ho solo fatto il mio dovere con molta scrupolosità e di contro ho goduto della stima dei responsabili della scuola e dei genitori dei bambini.
Oggi dopo tanto lavoro svolto mi trovo in una situazione incredibile che vorrei attenzionare.
All’inizio dell’anno scolastico in corso (2018/2019) ho finalmente ricevuto una chiamata in ruolo con riserva, alla quale ho dato la mia disponibilità. Subito dopo aver preso regolarmente servizio presso una scuola statale dell’infanzia, è stato bandito il concorso straordinario della scuola dell’infanzia comune di cui al DDG 1546 del 7/11/2018 rivolto ai docenti in possesso di Diploma Magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 e con “il vincolo di aver prestato servizio presso una scuola statale di almeno due annualità nelle ultime otto”.
Tale Decreto doveva salvaguardare principalmente i docenti di ruolo con riserva, nella realtà non è stato così: i docenti di ruolo provenienti da servizio prestato nelle scuole paritarie, dalle quali nel frattempo si sono licenziati, saranno esclusi dal concorso ed il 30/06/2019 rimarranno senza lavoro.
Tra l’altro, il significato della stessa parola “paritaria” evidenzia il paradosso della reale situazione. Inoltre la Legge fissa i diritti e gli obblighi delle scuole paritarie, che devono, tra l’altro, possedere determinati requisiti. Pertanto non si capisce perché questa discriminazione tra docenti di una scuola statale e docenti che svolgono di fatto lo stesso identico lavoro in scuole paritarie.