Diplomati magistrale, la grande beffa della lettera di Di Maio: “Gentilissimi Maestri…”
Giorni di crisi di Governo con Salvini e Di Maio ormai prossimi a separare definitivamente le loro strade, con buona pace del ‘cambiamento’ annunciato e del programma nero su bianco che i due leader politici avevano stilato nella primavera del 2018, all’indomani delle elezioni politiche. La scuola guarda attonita al nuovo ribaltone politico, ben consapevole che i personaggi a Palazzo Chigi potranno cambiare ma i problemi legati al mondo dell’istruzione, quelli restano, anzi si moltiplicano.
I diplomati magistrali ‘dimenticati’ ma che non dimenticano
Una lettera del M5S che risale a settembre 2015 indirizzata ai diplomati magistrale
‘Gentilissimi Maestri – si legge nella lettera – siamo perfettamente al corrente di tutto quanto da voi esposto nella lettera a me indirizzata e per la quale vi ringrazio. Il Movimento 5 Stelle, attraverso la collega Silvia Chimienti, segue fin dal suo ingresso in Parlamento le tematiche riguardanti il precariato scolastico e ha ben presente la vostra problematica e intende far rispettare un vostro diritto. Fin dal nostro ingresso nelle istituzioni – prosegue la lettera – la problematica che riguarda i diplomati magistrale ante 2002 è stata al centro dell’attività del M5S in commissione Cultura.
Abbiamo presentato innumerevoli atti ispettivi (interrogazioni, interpellanze), decine di emendamenti e anche una risoluzione finalizzata ad impegnare il Governo al riconoscimento del valore abilitante del titolo di diploma magistrale e al conseguente inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento di tutti gli aventi diritto. Il M5S ritiene che sia in atto da troppo tempo una palese violazione della legge e dei diritti dei lavoratori nonché una grave disparità di trattamento tra soggetti che, pur avendo il medesimo titolo, sono stati inseriti nelle GaE e soggetti che invece ne resteranno fuori.’