“Denise Pipitone è viva e quasi certamente ignara del suo passato”: a parlare è Maria Angioni, l’ex pm che seguì nel 2004 le prime fasi dell’inchiesta dopo la scomparsa da Mazara Del Vallo della bimba di 4 anni. Secondo lei, ci sarebbe una pista privilegiata che porta al mondo dei rom: “Un mese e mezzo dopo la sparizione della bambina, il 18 ottobre 2004, la piccola fu avvistata a Milano assieme a delle donne di etnia rom.
Una guardia giurata, Felice Grieco, notò la grande somiglianza con Denise Pipitone e fece un video da cui si intuisce il nome: Danas. L’uomo le rivolse la parola chiedendole se aveva fame e la bimba rispose ‘voglio la pizza’ con una inconfondibile cadenza siciliana. Io inviai ai Ris il video per la comparazione dei tratti somatici”.
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I tratti compatibili risultarono essere 7: la forma delle sopracciglia, gli occhi, la forma tonda del viso, le guance paffute, il naso, il mento e le labbra. Dunque secondo i Ris c’era una probabilità alta che Denise e Danas fossero la stessa persona. “Credo che la bimba sia stata inserita in un nuovo contesto familiare al quale sia convinta di appartenere da sempre perché non ha memoria della sua vita precedente – ha spiegato l’ex pm a La Nuova Sardegna -. E ignora che la sua vera mamma non ha mai smesso di cercarla: perché si possano riabbracciare è necessario che qualcuno ci porti da Denise. È il famoso anello, il tassello che manca per chiudere il cerchio”.
Secondo l’Angioni, inoltre, ci sarebbero stati molti depistaggi nelle indagini su Denise. In particolare, la polizia avrebbe eretto un muro di protezione nei confronti della famiglia di Anna Corona, l’ex moglie del papà naturale della piccola Pipitone. Lei e sua figlia Jessica Pulizzi furono le principali sospettate 17 anni fa. Inoltre, l’Angioni ha spiegato che sarebbe stato siglato un patto tra due gruppi di persone “all’interno della grande famiglia allargata Corona-Pulizzi.
Il gruppo dei ‘cattivi’ che odiava la madre di Denise e voleva fargliela pagare nel peggiore dei modi, anche uccidendo la bambina. E il gruppo dei ‘buoni’ che ha evitato la morte della piccola facendola sparire. Come? Consegnandola a qualcuno, dando la garanzia ai cattivi che la madre non l’avrebbe in ogni caso mai più rivista”. Insomma un patto segreto che racchiude tutto il segreto sulla sua scomparsa Entra anche tu nel gruppo ufficiale di Chi l’ha visto