Il Coronavirus è un patogeno che sta scombussolando tutto il mondo. La violenza che caratterizza la sua genesi una volta all’interno del corpo, il fatto che ancora non ci sia una cura e la velocità con cui si diffonde preoccupa tutti in questi giorni. Il virus, infatti, che all’inizio si presenta soltanto come una febbre leggera, provoca danni ingenti a chi ne viene infetto. Il sistema respiratorio soffre parecchio la sua infezione e può anche portare a polmonite con sangue. Mentre si cerca una cura, non si può fare altro che evitare il più possibile ogni contatti fisico con chiunque possa sembrare anche lontanamente affetto.
Coronavirus, turista cinese sviene in Italia: è allarme
Oggi in un autogrill in Italia potrebbe esserci stato un caso di coronavirus. Non è ancora stato accertato se con quanto accaduto c’entri o meno il virus cinese, ma per il momento l’allerta è massima e la autorità competenti stanno facendo le dovute osservazioni ed indagini. Il fatto è accaduto nell’Autogrill di Serravalle, lungo l’autostrada A11 Firenze-Mare, in Toscana.
Qui una turista di origini cinesi si è sentita improvvisamente male ed ha perso conoscenza. Tutti i segnali che fanno presagire una possibile infezione di Coronavirus, che potrebbe averla attaccata prima di partire per l’Italia. le autorità competenti sono subito accorse sul posto, che è stato evacuato e poi blindato. Ora sono in corso delle indagini approfondite per comprendere la natura di quanto accaduto e se si possa parlare di primo focolaio del virus cinese in Italia.
L’OMS si corregge, la minaccia mondiale è elevata
L’Organizzazione mondiale della sanità si corregge. La minaccia che l’epidemia di coronavirus scoppiata in Cina pone al resto mondo non è “moderata”, come aveva scritto in cinque rapporti, bensì “elevata”. Un “errore di formulazione”, così lo ha definito, emendato nella sesta e più recente relazione sul contagio, diffusa ieri.
Ma una svista che continuerà a far discutere sulla prontezza di riflessi dell’organizzazione nel rispondere alla crisi. La scorsa settimana infatti la stessa Oms, che aveva riunito il suo comitato di emergenza, non ha ritenuto di dichiarare il coronavirus una “urgenza di sanità pubblica di portata internazionale”, etichetta data in passato ad altre epidemie come l’H1N1, Zika o Ebola. Questa (non) decisione resta confermata, nonostante il ravvedimento di ieri sul livello di rischio.