Conte distrugge Salvini e va a gamba tesa sulla scuola: “Deve essere un luogo dove “come” è imparare è più importante del “cosa” imparare”
Cinquanta minuti di discorso dove l’ormai ex premier Conte distrugge il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Dal “non sei educato” a non “hai cultura”.
Il professore ad un certo punto si è soffermato sulla questione “simboli religiosi” bacchettando il leader del Carroccio di avere “incoscienza religiosa” non coscienza religiosa, prendendo qualche secondi di applausi.
“Matteo, questi comportamenti non hanno nulla a che vedere con i principi di coscienza religiosa, ma di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e oscurano il principio di laicità caratteristica dello strato moderno”.
“Bisogna avere cultura delle istituzioni. Quando il Presidente del consiglio parla di questioni politiche internazionali, un ministro deve rimanere in aula ad ascoltare”.
“La crisi in atto compromette l’azione di questo governo. L’Italia attraversa un gran momento di trasformazioni. Occorre lavorare per offrire ai giovani giuste possibilità. Un giovane che parte e non ritorna è una sconfitta. Le nostre scuole devono diventare laboratori di apprendimento. Dove il come imparare deve essere più importante del cosa imparare e i nostri giovani devono mantenere e migliorare l’attitudine a apprendere gli insegnamenti”.
Giuseppe Conte in Senato annuncia le dimissioni:
“Alla fine di questo dibattito mi recherò dal Presidente della Repubblica per dimettermi”, ha detto. “Ora il presidente della Repubblica guiderà il Paese in questo passaggio delicato – ha affermato il premier nel suo intervento in Senato -. Colgo l’occasione per ringraziarlo per il sostegno che mi ha dato“.
L’INTERVENTO DI CONTE AL SENATO
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte entra nell’Aula del Senato tra gli applausi dei senatori M5S ma non di quelli della Lega. Stringe la mano calorosamente a Matteo Salvini, con cui si scambia due parole all’orecchio: quindi stringe la mano, uno ad uno, a tutti i ministri della Lega in piedi alle sue spalle. Quando si siede, Salvini si accomoda accanto a lui. Conte siede tra i vicepremier Salvini e Di Maio.
“Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dalle dichiarazioni del ministro dell’interno e leader di una delle due forza di maggioranza”, ha detto Conte nel suo intervento in Senato.
“L’8 agosto Salvini ha diramato una nota con cui si diceva che la Lega poneva fine alla sua esperienza e voleva le urne. Ha quindi chiesto la calendarizzazione di comunicazioni. Oggetto grave che comporta conseguenze gravi”, ha detto Conte.
“Questo passaggio “merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi”.
“Io ho garantito che questa sarebbe stata un’esperienza di governo all’insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni rilasciate sui social o per strada”.