“Ci vediamo dopo” Ma il Prof Paolo muore, i suoi ragazzi: “Ci diceva “siate presuntuosi”, lo faremo per lei”
È stata una giornata di lutto quella di ieri nel liceo classico Perticari di Senigallia nelle Marche per la prematura scomparsa del professore Paolo Cingolani. Il docente di matematica e fisica è deceduto nella notte tra martedì e mercoledì presso l’ospedale Niguarda di Milano, dove si trovava ricoverato da qualche settimana.
Aveva 44 anni. Paolo Cingolani aveva salutato i suoi alunni, prima di partire, spiegandogli del trapianto a cui si sarebbe dovuto sottoporre per condurre una vita migliore e risolvere i suoi problemi di salute. Delle complicazioni però hanno spezzato la speranza di un futuro migliore. Ieri mattina i suoi studenti hanno appreso che non ce l’aveva fatta.
“È sorprendentemente doloroso sapere che le persone possano scomparire cosí dopo che per un inverno le hai viste nei corridoi della scuola, hai scambiato con loro valutazioni, impressioni e progetti. Buon viaggio Prof” scrive una sua alunna sui social
E Ancora: “Tutti ne ricordiamo la generosità, l’entusiasmo, il valore professionale, l’impegno assiduo e competente per realizzare gli obiettivi della scuola. Fu anche un professore di matematica e fisica molto preparato e tanto amato dagli studenti. Ora ci stringiamo in un forte abbraccio al dolore della sua famiglia, che sicuramente andrà sempre orgogliosa dell’esempio del caro Paolo”.
Ecco la lettera dei suoi ragazzi riportata dal giornale Senigallia Notizie:
Buongiorno Prof,
questo è sempre stato il nostro modo di salutarla, e ancor prima di farlo, sentivamo il rumore della cinghia della sua borsa che annunciava il suo arrivo. Noncurante del gesso sui suoi pantaloni, cominciava a scrivere alla lavagna, esordendo: “Domanda di rito: qualcuno vuole essere interrogato?”. Silenzio assoluto, come quello in cui ci troviamo ora.
Mentre siamo qui a scriverle, riviviamo le ore di lezione ed i momenti passati con lei, che prima erano la nostra quotidianità, e ad oggi, sono parte di noi. non si parla solo di numeri, perché lei è anche altro. Era in grado di tirare fuori il meglio di noi, anche quando non lo credevamo possibile, spingendoci oltre le nostre capacità. Infatti, pur essendo le sue materie le più fredde ed astratte dal nostro punto di vista, con la sua passione è riuscito a farci non solo capire, ma anche apprezzare, ciò che all’inizio ci sembrava così lontano da noi.
Pur cercando di apparire professionale e distaccato, traspariva una forte dedizione nei nostri confronti. Ci rispettava e non ci considerava semplici contenitori vuoti da riempire, ma fuochi da accendere. Ha saputo trovare un equilibrio tra rapporto didattico e legame umano, per questo rappresenta tutto ciò che uno studente dovrebbe essere.
“Siate presuntuosi”, ci ha sempre detto. Ora lo sia anche lei, nella ricerca di quelle “n dimensioni”, cui tanto aspirava.
Ciao Cingo,
i tuoi ragazzi.