Carabiniere ucciso, la Prof si difende e confessa finalmente chi è l’autore del post offensivo
Si indaga ancora sulla vicenda del Carabiniere ucciso dai due ragazzi americani, ma intanto ci sono sviluppi in merito al post che la docente Eliana Frontini aveva scritto poco dopo la divulgazione della notizia e che aveva suscitato una valanga di polemiche tanto da essere stato immediatamente cancellato ( troppo tardi)
Il messaggio contestato della Frontini
Mario Cerciello Rega, carabiniere campano, in servizio a Roma, era appena morto, accoltellato per più volte e lasciato sull’asfalto da due ragazzi americani che dopo l’omicidio si davano alla fuga.
Poco dopo la diffusione della tragica notizia, spunta un post su Facebook, della professoressa di Novara, Eliana Frontini nel quale si offende la vittima in maniera che viene immediatamente contestata. La donna, una volta identificata, viene sospesa dal lavoro anche se lei continua a professarsi innocente, sostenendo di non essere l’autore della frase offensiva ai danni di Cerciello.
Una storia che indignato non solo i familiari dell’uomo ma anche gli utenti, che ne evidenziano l’amaro gesto a seguito di una tragedia – anzi, ancora peggio – di un brutale assassinio mentre il militare svolgeva il suo lavoro.
Spunta il vero autore del post offensivo di Facebook
Ora pare che la questione si stia muovendo a favore della professoressa che ha dimostrato di non essere la diretta responsabile del post denunciato. La donna ha, infatti, consegnato agli ispettori del Miur un messaggio con l’autodenuncia del vero autore, ovvero il marito, che aveva accesso al suo profilo Facebook in quanto non ne aveva uno suo.
La donna ha colto l’occasione di mostrare le prove della sua innocenza, durante l’incontro all‘Ufficio Scolastico di Torino tenutosi per il procedimento disciplinare nei suoi confronti:
“PER AVER TENUTO UNA CONDOTTA GRAVEMENTE IN CONTRASTO CON LA FUNZIONE EDUCATIVA E LESIVA ALL’IMMAGINE DELLA SCUOLA”
La professoressa a luglio aveva postato immediatamente le sue scuse ma, allo stesso tempo, si era difesa evidenziando il fatto che lei fosse estranea a tutto questo. Ora l’ufficio procedimenti disciplinari dovrà valutare la strategia successiva e capire se integrarla nuovamente alla professione. Punto nodale sarà capire se il marito ha confessato perché è stato realmente lui a scrivere il post o solo per salvaguardare l’onore e l’onere della moglie.